Carlo Rivetti, classe 1956, è un imprenditore visionario nel settore dello sportswear, noto soprattutto per aver trasformato Stone Island in un'icona globale. Dopo aver ereditato il know-how familiare nell'industria tessile, Rivetti ha fondato Stone Island nel 1982, rivoluzionando il mondo, ed è stato protagonista dell'ultima puntata di Passa Dal BSMT, il podcast di Gianluca Gazzoli. Rivetti ha parlato anche del Modena, prossimo avversario del Sassuolo in Serie B: "Un mio sogno nel cassetto era quello di acquistare un club che ci unisse. Avevamo ricevuto diverse proposte, vista la crisi che c’è nel mondo del calcio. Ma ad un certo punto abbiamo incontrato Romano Sghedoni, che aveva fatto rinascere il Modena dopo il fallimento, ma era stato chiaro fin dall’inizio: avrebbe tenuto la società per quattro anni e poi avrebbe cercato persone perbene a cui cederlo. Quando ci siamo incontrati la prima volta arrivai con tutti i miei nipoti. Ci guardammo negli occhi, a quell’epoca c’erano ancora le mascherine, e rividi gli occhi dei miei vecchi, persone trasparenti, pulite e oneste. Lui evidentemente pensò la stessa cosa, perché ci disse che eravamo le persone giuste. Quell’uomo ci ha lasciato una società senza una lira di debito e non ce l’ha fatta pagare una lira".

Rivetti ha parlato anche dei progetti futuri del Modena: "La squadra che ha il maggior numero di italiani, con il più alto minutaggio, con cinque under 20 in prima squadra. La nostra Primavera ha vinto il campionato. Cosa ci manca? Il centro sportivo. Abbiamo presentato il progetto più di un anno fa. Probabilmente ad agosto la burocrazia dovrebbe sbloccarsi e poi dopo ci vorranno diciotto mesi per la sua realizzazione. Sono tempi biblici (ride, ndr). C’è una lista di enti che devono approvare il nostro progetto, e non stiamo parlando di un palazzo di venti piani. Si chiama la conferenza dei servizi, e comprende tutti quelli che potrebbero avere un interesse, che si devono incontrare per discuterne. Si tratta di un elenco di due pagine. Tra questi è coinvolta anche l’aeronautica militare, il che suona strano, dato che non ci sono aeroporti nelle vicinanze. Ad agosto penso che potremo partire".

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Non c'è solo il centro sportivo nei suoi piani, il numero uno del Modena sogna anche un museo gialloblù: "Credo tantissimo nei valori umani, e in Emilia è una terra incredibile. Modena è la città che, dopo il Covid, ha avuto la maggior crescita dal punto di vista del turismo dall’estero. Perché? C’è la Motor Valley, il museo Ferrari e di Pavarotti, l’aceto balsamico. A vedere l’ultima partita in casa del Modena sono arrivati due signori inglesi vestiti Stone Island, e il mio sogno è proprio questo, creare qualcosa che sia attrattivo, da inserire all’interno delle esperienze turistiche della città. Abbiamo già comprato oltre 8 mila memorabilia legate al Modena, fra cui ci sono due chicche: l’abbonamento di Pavarotti, e la tessera di dirigente del Modena di Enzo Ferrari. L’intenzione è di fare il museo: abbiamo già presentato il piano, ma c’è sempre la burocrazia di mezzo. Grazie al cielo si trova sempre una soluzione, forse con i tempi un po’ lunghi, ma se serve per fare le cose per bene, tanto meglio".

Rivetti
Sezione: Non solo Sasol / Data: Mar 18 giugno 2024 alle 18:50
Autore: Sarah G. Comotto
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