Giornata di dichiarazioni in casa Sassuolo. Dopo le parole di Berardi e dell'ex Ferrari, arrivano le parole di Giovanni Carnevali a Radio Sportiva. Ecco quanto ripreso da SassuoloNews.net: "Arbitri? Anche in Serie B si discute, anche in B probabilmente a differenza della A si potrebbe migliorare ancora di più per dare un supporto maggiore agli stessi arbitri, a essere più facilitati in diverse situazioni quando il VAR va a richiamare l'arbitro. In B ci sono poche telecamere e tante volte non aiutano la valutazione. Il challenge? In B sarebbe più difficoltoso, in A l'arbitro ha una visione decisamente migliore però credo che questo sia nel migliorare un po' il prodotto e fare investimenti perché a volte le cose non vengono fatte perché gli investimenti sono fatti e bisogna fare attenzione ai costi".

Come si sta calando il Sassuolo in questa nuova realtà?
"Ci siamo calati velocemente perché non possiamo perdere tanto tempo. Dopo 11 anni consecutivi di A la B è più complicata ma siamo partiti con la voglia e la volontà di fare un campionato di alto livello. Vediamo le difficoltà di partita in partita ma è un campionato affascinante, c'è entusiasmo quando vai in questi stadi anche dove trovi squadre che fanno il campionato da tanti anni, c'è grande attaccamento, ma noi abbiamo già ottenuto dei buoni risultati in campo, abbiamo un allenatore di qualità come Fabio Grosso che ha già conoscenza del campionato, e poi abbiamo una proprietà, la famiglia Squinzi, che è partita con la voglia di dimenticare la passata stagione che è stata un'annata storta".

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È stato un mercato diverso per voi quest'anno?
"I conti si fanno alla fine ma siamo contenti. Abbiamo cambiato, abbiamo cambiato nei ruoli dirigenziali, c'è Francesco Palmieri che è il nuovo direttore sportivo. Abbiamo fatto tante cessioni anche quest'anno, abbiamo tenuto tanti giocatori importanti e volevamo tenere Doig, Thorstvedt, Laurienté sebbene ci fossero richieste da squadre europee di un certo tipo e loro insieme ad altri giovani, con tanti italiani, cercheremo di portare a casa un risultato che deve essere quello di ritornare in Serie A nel più breve tempo possibile".

Come sta Berardi?
"Direi che il recupero è quasi completo, già sabato scorso contro il Cittadella è entrato nella ripresa, per cui deve recuperare la condizione. Ci vuole tempo dopo l'infortunio ma ha fatto passi da gigante, siamo molto fiduciosi, e soprattutto c'è un grandissimo entusiasmo del ragazzo per rientrare e per aiutare la nostra società a fare bene".

C'è un patto con Berardi per il futuro?
"Domenico è un ragazzo speciale, è un campione anche sotto l'aspetto umano è straordinario. Io sono a Sassuolo da 12 anni e di richieste ne abbiamo avute tante e poi assieme abbiamo sempre cercato di capire la soluzione migliore. Ci lega un rapporto speciale. Oggi la cosa che ci sta più a cuore è il suo recupero, quando è tornato in campo ci sono venuti i brividi, poi come è capitato spesso ci devono essere le giuste condizioni: la volontà del ragazzo, della società, ma non ci sono mai state grandi difficoltà. Lui deve recuperare bene e siamo convinti che ci saranno delle opportunità per entrambi".

Firmerebbe a fine anno per avere il Sassuolo in A e Berardi via?
"Al Sassuolo in Serie A la metterei subito, per Berardi sarebbe bello continuare il cammino insieme. Guardo anche la Nazionale dove ci sono Frattesi, Pellegrini, Raspadori, che arrivano dal Sassuolo e ti riempie di gioia, peccato che non c'è Berardi ma tornerà presto anche in Nazionale".

Berardi via a gennaio?
"In questo momento non è un mio pensiero, quello principale è vedere Domenico in campo e che stia bene e vedere il Sassuolo in A nel minor tempo possibile. In B non basta avere solo una squadra forte e dobbiamo fare attenzione. Qualsiasi cosa succeda a gennaio ma anche tra due ore dobbiamo drizzare le antenne e prestare attenzione a tutto".

Il calcio business?
"Purtroppo in questi anni si sta andando sempre più verso un calcio business e di intrattenimento, il calcio visto come aspetto sportivo viene un po' meno. La A che è un campionato difficile, logorante e competitivo, ma se pensiamo alle squadre che fanno le Coppe e che hanno i giocatori che vanno poi in nazionale, al di là dell'aspetto del calcio giocato c'è anche un aspetto mentale, del recuperare energie anche mentali. Se fai risultato positivo hai l'adrenalina a mille, se viene un risultato negativo e devi ripartire dopo poche ore fai fatica e il fisico ne risente. Dobbiamo fare molta attenzione oggi quando si parla di FIFA e UEFA a non esagerare con tutte queste partite, si rischia di non far bene al sistema e di non vedere poi nemmeno uno spettacolo sul campo".

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Sezione: News / Data: Gio 10 ottobre 2024 alle 12:07
Autore: Sarah G. Comotto
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