Sette gol in questo campionato per Samuele Mulattieri. Il centravanti del Sassuolo è stato uno dei protagonisti dell'ultima puntata del Podcast "Potrero" e ha parlato di tanti temi, iniziando dall'attualità neroverde: "È una buona stagione, abbiamo tanti punti di distacco dalla terza e per raggiungere il nostro obiettivo dobbiamo continuare così, ogni partita dobbiamo dare il massimo per arrivare al nostro obiettivo".

Quanta voglia c'è da parte vostra di raggiungerlo questo obiettivo?
"Tanta tanta dopo l'annata brutta dell'anno scorso in cui siamo retrocessi. C'è tanta voglia di tornare nella massima serie".

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Paradossalmente è come se vi avesse dato una carica in più quello che è accaduto l'anno scorso per poter ritornare immediatamente a fare la voce grossa prima in serie B per poi tornare in Serie A?
"Sì, lo possiamo prendere anche come uno stimolo quindi l'anno scorso è stata una brutta stagione e quest'anno un po' una rivincita. Dobbiamo tornare a quei livelli lì".

Hai dei compagni di squadra che obiettivamente con la serie B possono c'entrare anche poco, penso ovviamente a Berardi, a Laurienté. Quanto è stimolante per te oltre che più facile chiaramente anche giocare con questi campioni?
"Assolutamente, giocare con giocatori come Berardi come Armand è tanta roba nel senso sono giocatori forti e posso solo che imparare. Con Mimmo ad esempio possiamo anche imparare da lui e da tutti i giocatori come lui".

E a proposito di imparare, in panchina mister Grosso cosa ti ha dato?
"Il mister lo conosco bene, abbiamo già raggiunto una serie A insieme a Frosinone, anche insieme a Boloca, adesso è arrivato anche Mazzitelli quindi con lui mi trovo bene. Dà i consigli giusti e mi sono trovato bene a Frosinone come mi sto trovando bene adesso".

Qual è il segreto di questo Sassuolo?
"Noi quest'anno siamo un bel gruppo, affrontiamo bene tutte le partite e abbiamo giocatori di grande qualità abbinati anche a giocatori esperti che conoscono la categoria e quindi ogni partita cerchiamo di dare il massimo e fortunatamente stiamo raggiungendo i nostri obiettivi".

Samuele ripercorrendo un po' la tua carriera, gli inizi con lo Spezia, poi l'Inter. Che esperienze sono state?
"Sono un tipo di esperienze che ti fanno grande, ti fanno crescere. Sì è stata una bella esperienza anche fare la Youth league con l'Inter il primo anno perché poi io il secondo anno da fuori quota non ho potuto farla quindi l'ho fatta solo il primo anno ma è stata una bellissima esperienza, abbiamo giocato nel girone con il Barcellona, il PSV".

C'era Ansu Fati in quel Barcellona?
"Eh non mi ricordo se c' era lui però dei giocatori che poi sono arrivati a fare grandissime carriere".

A proposito di giocatori con grandi carriere, tu hai condiviso lo spogliatoio dell'Inter Primavera con Colidio che sta facendo bene nel River Plate. Che tipo di ricordi hai?
"Bravissimo ragazzo e bellissimi ricordi. Ci andavo anche molto d'accordo. Io con i calciatori sudamericani ho un feeling speciale, ci vado molto d'accordo anche con altri, quindi sì mi ricordo bene di Facundo, bravissimo ragazzo e giocatore forte. Sono contento che sta facendo bene".

Tu hai avuto anche una parentesi in Olanda, hai fatto parte di quella generazione di ragazzi che con con il Volendam sono andati a crescere. Prima tu, poi c'è stato Stankovic. Cosa ti porti dietro da quella parentesi lì?
"È stata una bellissima esperienza. È stato il mio primo anno da professionista nel calcio, cioè da professionista nel senso una prima stagione da professionista perché avevo già giocato anche nello Spezia qualche partita, però diciamo il primo anno completo da professionista l'ho fatto lì in Olanda perché uscito dalla Primavera non avevo grossissime richieste, poi c'era stato il Covid però mi aveva mandato mi ricordo un messaggio l'allenatore Vim Jonk spiegandomi cosa vedeva in me, dove potevo giocare, io ero rimasto impressionato da questo messaggio e quindi mi hanno voluto fortemente sia lui che anche i due direttori con cui mi scrivo tutt'ora e sono rimasto molto legato. Niente è stata una bella esperienza perché comunque ti apre un po' la visione già da giovane andare a giocare in Olanda, un altro tipo di campionato: è stata una bella esperienza".

Ma è davvero quello olandese il calcio ideale per i calciatori giovani?
"Sì, può essere secondo me il giusto step magari per un ragazzo che esce dalla primavera anche la seconda divisione lì per poi tornare. Magari in Italia in un certo modo che ti vedono più giocatore tra virgolette sicuramente ci sono più spazi, la qualità penso sia abbastanza alta però è diversa la mentalità perché lì magari pensano meno a difendere e più ad attaccare, si aprono più spazi, magari gli attaccanti prendono più fiducia, fanno più gol".

Hai memoria di qualche giocatore in Olanda che ti ha impressionato particolarmente?
"Sì, sicuramente quello che mi ha impressionato di più giocava insieme a me difensore centrale Micky van de Ven che ora è al Tottenham e lui mi impressionava molto, comunque doti fisiche incredibili e poi si vede ora dove è arrivato".

Quindi non credi che sia un caso, una casualità, il fatto che per esempio Feynoord e PSV abbiano eliminato due italiane adesso in Champions League?
"Ma vabbè, quello poi ogni partita ha la sua storia. Ci sono cose magari del campionato olandese da cui il campionato italiano potrebbe trarre qualche spunto come magari il campionato olandese potrebbe trarre qualche spunto da quello italiano quindi sono due campionati di livello alto, magari diversi per mentalità, per concezione del calcio".

Sogno nel cassetto e obiettivi personali nel breve e a lungo termine?
"Obiettivi a breve termine comunque raggiungere il prima possibile il nostro obiettivo, la promozione, e aiutare la squadra al meglio facendo più gol possibile e le migliori prestazioni possibili".

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Sezione: News / Data: Mar 04 marzo 2025 alle 15:11
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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