Ci sono giocatori e giocatori. Ci sono momenti che segnano per sempre un individuo e ci sono calciatori che lasciano più di qualcun altro il segno nella storia del Sassuolo come ricordi indelebili nei frammenti di memoria neroverde. È il caso di Gregoire Defrel, attaccante classe '92 che, come anticipato da SassuoloNews.net, ha salutato il club a parametro zero ed è stato salutato nelle scorse ore dal Sassuolo. Dopo aver rifiutato il trasferimento al Granada a gennaio, il francese ha detto addio il 30 giugno, alla naturale scadenza del contratto e ora è libero di accordarsi con un nuovo club. Greg è stato e resterà un beniamino della tifoseria neroverde che lo ha sempre apprezzato per l'impegno profuso in campo e per la sua disponibilità fuori dal campo.

L'attaccante francese ha indossato la maglia del Sassuolo dal 2015 al 2017 per poi tornare in neroverde nel 2019 su indicazione di Roberto De Zerbi che ha spinto molto per il suo acquisto ai tempi. Sette stagioni importanti che rendono Greg un giocatore non comune. Una doppia avventura, diversa e segnata anche da momenti importanti: il ruolo di punta centrale nella prima esperienza con 23 gol che gli sono valsi poi la chiamata della Roma guidata da Eusebio Di Francesco, poi la Samp e il ritorno in neroverde dove tra mille cambiamenti di ruolo e un'involuzione dovuta anche all'età e ad altri fattori, che lo ha portato a segnare una media di 2 gol l'anno. In totale 11 gol in 5 stagioni, inutile girarci attorno, un po' pochine per un attaccante. Un trasformista che forse ha pagato dazio per la sua duttilità e per il suo spirito di sacrificio perché Greg ha giocato un po' in tutti i ruoli dell'attacco e, come detto, si è sempre fatto apprezzare per averla sudata quella maglia.

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La storia di Defrel col Sassuolo si chiude con 208 presenze e 34 gol. È uno dei bicentenari del Sasol e questo resterà per sempre scritto sui libri di storia del club emiliano. L'affetto del popolo neroverde non entrerà sui libri di storia ma resterà nei cuori di quei tifosi che hanno saputo apprezzare Gregoire non solo per quanto visto in campo. Un giocatore che forse avrebbe meritato anche una carriera ancor più importante per le doti tecniche e che nel suo prime non ha avuto fortuna nella Roma.

"Sono nato a Meudon, ovest di Parigi. Il 92 sulla mia maglia è il numero del dipartimento di Hauts-de-Seine" raccontava un po' di tempo fa a La Repubblica. Quella Francia mai dimenticata e portata con sé nell'esultanza che gli è valsa il soprannome di Bandito: "L'esultanza del 'bandito' è un'invenzione dei miei amici di Parigi, che vengono spesso a trovarmi. Sono figlio unico, i miei fratelli sono loro: giochiamo al far west. La faccio meno spesso da quando sono stato criticato, dicono che non sarei di buon esempio per i bambini. Il mio è proprio un gioco da bambini, niente di cattivo". Ecco. Parafrasando i Lifiba allora Merci Greg, Viva El Bandito Defrel!

Sezione: News / Data: Gio 04 luglio 2024 alle 14:00
Autore: Manuel Rizzo
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