"I valori ultras prima di tutto". No, la squadra deve venire prima di tutto. Ho esaltato e 'difeso' questi ragazzi più volte ma questa volta, anche se come ho scritto ieri capisco la loro scelta non la condivido e il messaggio che è arrivato in queste ore sulla scelta di non entrare allo stadio alla Reggiana ha confermato il mio pensiero. I sacrifici che i tifosi, gli ultras, fanno ogni settimana sono per il bene della squadra. Non per il bene della mentalità ultras. Mi direte che non posso capire perché sono fuori dalle dinamiche. Certo, sono fuori per scelta da certe dinamiche, proprio perché non condivido queste cose. La mentalità. Quella mentalità che ha portato gli ultras di una squadra a prendere una decisione forte in un momento storico fondamentale per la propria squadra. Meglio la Serie C che dare 18 euro al Sassuolo perché non dà la curva? È questa la mentalità? Se è questa sono felice di non condividere certe cose perché io, specie in un momento delicato per la mia squadra ma vale sempre, avrei preferito stare al fianco della mia squadra!

Philip Roth diceva: "Le ideologie riempiono la testa della gente e compromettono una lucida osservazione della vita". Il tifoso, l'ultras, deve dare sostegno alla squadra. Deve sostenere la maglia, non le proprie battaglie ideologiche che non portano a nulla. Questa è la verità. Ultras vuol dire fare km in nome della fede per la propria squadra. Ultras vuol dire anche tutte le belle iniziative che sono state fatte da questi ragazzi che ovviamente non vanno demonizzati per una scelta discutibile e poco condivisibile che ha finito per dividere la tifoseria. Hanno fatto la loro scelta, sofferta, come sostengono nel loro comunicato (e non ci devono essere dubbi su questo) in nome dei valori ultras. Hanno scelto di proseguire su quella rotta tracciata diversi anni fa quando sono arrivati anche a presentare uno studio di fattibilità per la costruzione di uno stadio a Sassuolo. Invece la maglia dovrebbe venire prima di tutto, poi il resto.

Il regista austriaco Michael Haneke ha detto: "È impossibile pensare di vivere senza ideali. Tuttavia, quando le idee portano all’ideologia, è una cosa molto pericolosa. L'ideologia porta poi a creare l'immagine di un nemico". Ecco, bisognerebbe smetterla di andare a cercare a tutti i costi un nemico. Sapete infatti il bello qual è? Che queste 'critiche', questi commenti negativi avranno l'effetto contrario perché 'il rumore dei nemici' come lo chiamava José Mourinho rafforzerà l'idea del soli contro tutti, rafforzerà l'idea che "i valori ultras prima di tutto", tanto voi non capite. E invece è l'unione che fa la forza. Non serve trincerarsi dietro alla propria battaglia ideologica che rischia solo di fare danni. Il Sassuolo, questi ragazzi, avrebbero meritato tutto il sostegno della propria gente. Quel sostegno che non è mai mancato e che in questa stagione, dopo un'annata disgraziata che ha riportato i neroverdi in Serie B, è servita anche per unire la curva, per avere un tifo più compatto e che ora, questa mossa rischia (speriamo di no) di riportare tutto al punto di partenza.

Tutti avrebbero voluto la costruzione di uno stadio a Sassuolo per non giocare in trasferta, a Reggio Emilia, in ogni gara casalinga da 12 anni a questa parte. Tutti. Mapei, gli Squinzi, avranno fatto le valutazioni del caso, con i loro soldi, scegliendo di acquistare all'asta lo stadio reggiano. E sarebbe anche l'ora di mettersi l'anima in pace riconoscendo anche gli sforzi fatti dalla società, in particolare in questa stagione, per stare più vicino ai propri sostenitori. Non è lottando contro i mulini al vento che si otterrà il ritorno allo stadio Ricci. Meglio la C, la D, al Ricci che la A al Mapei Stadium. È questa la mentalità?

Con stima immutata. Cari ragazzi, un solo consiglio: andate oltre. Sempre.

Sezione: Editoriali / Data: Lun 31 marzo 2025 alle 16:30
Autore: Antonio Parrotto
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