Sassuolo-Reggiana è già cominciata! E con oltre 2 settimane d'anticipo! Si preannunciano giorni infuocati, che forse animeranno un po' la sempre noiosa e anacronistica sosta per le nazionali (ma nel 2025 è ancora giusta la sosta?). Nessuna sosta invece per le polemiche, stavolta inevitabili, perché parliamo del derby dello stadio. E ovviamente cosa ha fatto discutere? Lo stadio. O meglio, le due curve. Il Sassuolo ha deciso di puntare i piedi schierandosi dalla parte dei suoi tifosi. Devo essere (come sempre) onesto con voi. Avevo preannunciato 'venti di guerra' in caso di decisione contraria perché credo sia giusto, visto l'ordine del calendario, lasciare la Tribuna Sud ai padroni di casa e il settore ospiti ai tifosi ospiti. Al contrario, non posso esimermi dal fare i miei complimenti alla società e alla dirigenza che ha scelto in questo modo di tutelare i suoi di tifosi. Per me sarebbe stato un punto di non ritorno inaccettabile il 'trasloco forzato' nell'altra curva. Invece condivido la scelta e devo tributare il giusto applauso a chi di dovere.

Di carne al fuoco, a 15 giorni dalla gara, ce n'è già tanta che persino un argentino farebbe fatica a grigliarla tutta! Mi auguro che fili tutto liscio e che tutto resti nel campo degli sfottò e della sportività come è stato ad esempio all'andata (a parte qualche brutto gestaccio a distanza vedi 'vi tagliamo la gola' e affini). E no, cari amici reggiani, nessun vilipendio alla bandiera (visto che siamo nella città del tricolore), nessun torto nei vostri confronti. Il Sassuolo gioca in casa, la Reggiana in trasferta. All'andata è stato il contrario e giustamente nessuno dei neroverdi è andato a chiedere la Tribuna Sud. Queste guerre ideologiche - a mio modo di vedere - non fanno bene a nessuno e non portano da nessuna parte. Muro contro muro. Io, che ho fatto parte di una curva e anche di un gruppo (ma a modo mio senza seguire il 'codice ultras' alla lettera, seguendo solo per amore la mia squadra del cuore), non ho mai capito queste prese di posizione che non porteranno mai da nessuna parte. Capisco il dispiacere per la questione stadio, mi immedesimo nei tifosi granata in questo, ma a un certo punto bisogna anche farsene una ragione e iniziare a usare la ragione. Ma so già che è tempo perso e che nessuno cambierà mai posizione.

Ovviamente, anche la Reggiana si augura che fili tutto liscio e ha voluto - questa la mia lettura - mettere le mani avanti e scaricare la 'colpa' al Sassuolo. C'è una grossa e sostanziale differenza nei due comunicati, pubblicati ieri attorno alle 18, e che hanno annunciato la decisione dopo l'incontro avvenuto in mattinata con la Questura. Il Sassuolo apre le porte del dialogo (e della Tribuna Est) decidendo di abbassare i prezzi e di aumentare lo spazio a disposizione dei tifosi granata (da capire se entreranno o se protesteranno stando fuori), la Regia invece scarica le responsabilità ai neroverdi ("comunica di avere preso atto di quanto stabilito dal Sassuolo Calcio") e mette le mani avanti augurandosi che non succeda nulla ("la società auspica che il proprio pubblico partecipi numeroso all’evento, distinguendosi per correttezza, passione e attaccamento ai colori granata, sostenendo così la squadra nel pieno rispetto dei valori dello sport"). Due punti di vista differenti, mettiamola così, tra due società che fanno di tutto per volersi bene e per andare d'accordo. Però sembra un po' la storia di due che si frequentano ma una lo fa di nascosto per non farsi vedere dai propri genitori che non hanno dato il loro assenso a questa storia.

Mancano due settimane, vedremo come sarà la marcia d'avvicinamento e quali saranno i risvolti. Se i tifosi della Regia dovessero decidere di non entrare sarebbe un vero peccato. Perderebbero tutti. E non parlo certo della mancata entrata economica per il Sassuolo. Bisogna sostenere sempre la propria squadra, specie poi in un momento complicato come quello che sta attraversando la squadra di Viali. Star fuori per 'non darla vinta' al Sassuolo sarebbe un autogol.

Sezione: Editoriali / Data: Ven 14 marzo 2025 alle 15:50
Autore: Antonio Parrotto
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