Non mettevo piede al Braglia da quel Sassuolo-Livorno 1-0 (al derby di Coppa in pieno agosto ero in vacanza nella mia terra) e un collega mi ha chiesto: "Come hai ritrovato lo stadio?". "Sempre uguale, solo più invecchiato". Forse sono invecchiato anch'io, anzi, sicuramente sono invecchiato anch'io perché dalla mia postazione ogni tanto faticavo a riconoscere i calciatori ma mi ha fatto un certo effetto rimettere piede al Braglia, più o meno nella stessa postazione (vado a memoria ma è invecchiata anche quella) da cui ho assistito al gol di Missiroli, Missiroli, Missiroliiiiiiiiii...E chissà che fra qualche anno quella zampata di Berardi, quel tiro col piede debole di Laurienté o quella gran giocata di Iannoni con giravolta e stoccata di Moro verranno ricordate al pari di quella corsa del Missile nella metà campo amaranto.

Doveva essere una giornata decisiva e sicuramente lo è stata. Via i fantasmi del 27 aprile che riecheggiavano da una settimana con il Modena dei tanti ex che sognava lo sgambetto al Sassuolo proprio come il Palermo dell'altro ex Dionisi. Mandelli però prima della gara lo aveva detto, era meglio trovare un Sassuolo meno arrabbiato, anche perché i neroverdi in questa stagione dopo una sconfitta hanno sempre trovato una vittoria. È la dura legge del gol o del Sasol che in questa B ha imposto la sua legge come un tiranno, senza risparmiare nessuno, e anche ieri il Modena se n'è accorto.

"E festa si farà" cantano i tifosi del Sassuolo nel settore ospiti dello stadio Braglia durante il derby vinto con il Modena. Un derby che non è un derby per i modenesi, come non era un derby per i reggiani, e poi in entrambe le occasioni record di presenze stagionali. Già. Il Sassuolo però ha fatto sua la sfida, facendo l'en plein tra andata e ritorno con Reggiana e Modena, rifilando 7 gol ai granata e 5 ai gialli. E per chiudere il cerchio e mettersi in testa la corona di Re dell'Emilia Romagna dovrà battere il Cesena (vittoria all'andata per 2-1) tra due settimane.

"Dai fe gol ca sunam al Campanoun" recitava lo striscione a corredo della splendida coreografia nel settore ospiti dove quasi 1.300 cuori neroverdi si sono ritrovati per battere all'unisono, regalando una splendida cornice, insieme ai cugini modenesi (o si offendono anche per questo perché non hanno parenti?). Una giusta cornice per un match di cartello che ha visto il Sassuolo vincere per 3-1, non senza fatiche. Onore al Modena che ha risposto colpo su colpo e soprattutto nel primo tempo ha difeso con tre blocchi bassi, con praticamente tutta la squadra negli ultimi 30-35 metri, lasciando pochissimi spazi al Sassuolo che ha provato a scardinare la difesa puntando soprattutto sulle sovrapposizioni di Toljan a destra e poi con qualche combinazione centrale ma è mancata un po' di precisione in alcuni frangenti e anche un po' di velocità di esecuzione.

Ci è voluto un pizzico di c...fortuna per sbloccare la gara con l'errore di Palumbo che forse, rimasto scottato dal mancato trasferimento a gennaio in neroverde, si è dimenticato del mancato accordo tra le due società o forse pensava già all'anno prossimo (?) quando ha sbagliato il servizio servendo Laurienté che ha innescato l'azione del gol, poi conclusa da Berardi dopo un rimpallo in area con Di Pardo e un delicato tocco d'esterno. Un match equilibrato dove paradossalmente il Sassuolo ha calciato meno rispetto a Palermo ma ha trovato comunque tre gol, sfruttando i guizzi e le giocate dei suoi uomini di maggior qualità (vedi il mancino all'angolino di Laurienté per l'1-2) o di quei giocatori che quando chiamati in causa si sono sempre fatti trovare pronti (vedi Iannoni in versione slalomista).

Faccio una battuta: stavolta Grosso ha azzeccato la formazione e non sono stati necessari i cambi. E ora ci si può godere con maggiore serenità Mantova-Spezia sperando in notizie positive dal Martelli. E se così non sarà, la festa si farà tra una settimana a Pasquetta contro il Frosinone di un altro ex. In casa, al Mapei Stadium. Comunque vada a finire oggi una cosa è certa: festa si farà...

Sezione: Editoriali / Data: Dom 13 aprile 2025 alle 15:33
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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