Anche il nome di Domenico Berardi sarebbe apparso nel giro dei nomi legati alla nuova ondata legata alle scommesse e al mondo del calcio, o meglio, dei calciatori, con tanti tesserati invischiati in questo filone non legato alle partite vendute o truccate ma a scommesse su piattaforme illegali. L’avvocato Mattia Grassani interviene per smentire categoricamente ogni coinvolgimento del giocatore del Sassuolo nell’inchiesta sulle scommesse relative al filone "Benevento-bis", sottolineando che il calciatore è risultato vittima di un furto di identità e che la sua posizione è stata archiviata.

Nel calderone sarebbe finito pure il calabrese Domenico Berardi, la bandiera del Sassuolo. La procura federale ha incrociato le informazioni in suo possesso con quelle di un concessionario: da questa analisi è emerso come il conto fosse stato aperto, in realtà, da un’altra persona, oggi defunta. La posizione del campione d’Europa è stata dunque archiviata, anche con il benestare della procura generale dello sport.

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"Le notizie pubblicate nella giornata di ieri, sia su alcuni quotidiani sia su alcune testate on line, relative all'indagine condotta della Procura Federale, aventi ad oggetto presunte violazioni del divieto di scommesse derivanti dal procedimento penale radicato presso la Procura della Repubblica di Benevento, riportano circostanze non veritiere, distorte e altamente lesive della reputazione del di Domenico Berardi". Lo precisa Mattia Grassani, legale di Domenico Berardi, in una lettera all'ANSA, smentendo il coinvolgimento nel caso scommesse che ha coinvolto recentemente diversi calciatori di Serie A.

"Infatti - prosegue l'avvocato -, l'archiviazione della posizione di Berardi da parte della Procura Federale, intervenuta a pochissime settimane dell'apertura dell'indagine, segnatamente alla metà del mese di marzo 2025, è conseguita all'accertamento di un furto di identità del calciatore, posta in essere da soggetti allo stato rimasti ignoti che hanno utilizzato, per la registrazione sulla piattaforma del sito di scommesse, il documento di una persona novantenne, nel frattempo deceduta, minimamente riconducibile o associabile e priva di qualsivoglia riferimento rispetto a Berardi". Per questo Grassani definisce il giocatore "parte lesa" della vicenda "essendo stato vittima di un reato, punito severamente dal codice penale".

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Sezione: News / Data: Lun 14 aprile 2025 alle 13:35
Autore: Sarah G. Comotto
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