Alessio Dionisi, allenatore del Sassuolo, è stato intervistato dalla Gazzetta dello Sport. Il tecnico si è concesso due giorni di relax a Barcellona insieme allo staff e ha tracciato un bilancio sull'annata appena conclusa: "Andata sufficiente, ritorno ottimo, in generale positivo. Nel momento complicato, quando la zona salvezza era cinque punti più in basso, siamo stati bravi tutti: abbiamo fatto scelte difficili, lavorato nel modo giusto. Gennaio e febbraio mi hanno insegnato molto: mi sento migliore e spero di trasmettere le mie sensazioni all’ambiente e alla squadra. Questa stagione mi ha dato la conferma che la forza di un gruppo emerge nelle difficoltà: un giocatore lo pesi non quando sbaglia, ma nel modo in cui reagisce all’errore. E vale anche per me".

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Prima di rinnovare fino al 2025 ha confrontato le sue idee con quelle del Sassuolo?
"Certo. Dopo due anni bisogna condividere tutto, sapendo che in questo club i cambiamenti sono naturali. Abbiamo analizzato le caratteristiche dei giocatori che ci servono, individuando l’ossatura di partenza della rosa. L’importante è non considerare l’11° anno in A del Sassuolo come la conseguenza del 10°. Non è così. E non sarà nemmeno il terzo campionato di Dionisi. Sarà una stagione in cui porteremo avanti il nostro progetto sapendo che i risultati dipendono da tante variabili. Io sono un allenatore che capisce le necessità. Ma ovviamente perdere uno dei nostri giocatori importanti sarebbe pesante; perderne due sarebbe quasi impossibile da assorbire".

Si riferisce a Davide Frattesi e Domenico Berardi.
"Se qualcuno parte, spero che arrivino giocatori pronti e magari uno in ogni reparto".

Frattesi è in rampa di lancio: impossibile trattenerlo. Cosa perdereste se partisse Berardi?
"Domenico è il top player del Sassuolo: non è bravo, è di più. E’ magico. Qui può esprimere non solo le grandi qualità, ma quello che ha in testa. Abbiamo giocato 16 partite senza che lui fosse titolare e non eravamo pronti. Se Berardi è in campo, sono diversi anche gli allenamenti. Ha un grado di maturazione che sorprende anche me. Non si tratta del numero, del colpo di tacco, della giocata: Domenico vede il calcio. E può stare dovunque: attacca la profondità come una prima punta, si muove tra le linee come un trequartista, costruisce come una mezzala di qualità. Difficile pensare a un domani senza di lui".

Quali sono i problemi tecnico-tattici da risolvere?
"Abbiamo segnato meno di quanto prodotto e incassato più di quanto concesso. Cercherò sempre di aiutare i calciatori a esprimere le loro qualità attraverso il gioco. E i ragazzi devono convincersi di avere i mezzi per sbagliare meno. Poi, però, sono contento dei nove clean-sheet, che l’anno scorso sarebbero stati impensabili. E mi piace quando la squadra riconosce il momento per attaccare con pochi passaggi, come piace a me, e quando no. Voglio che la squadra abbia idee di gioco chiare, ma che poi sia imprevedibile nelle esecuzioni e nelle scelte. Quindi sono soddisfatto a metà: a inizio stagione pensavo che saremmo migliorati di più, a gennaio pensavo l’opposto".

C’è il rischio di dare per scontato che il Sassuolo debba stare sempre a metà classifica?
"Io sono ambizioso e anche il club lo è. Mi dispiace se vedo qualcuno che non spinge quanto potrebbe o che magari rallenta, magari senza accorgersene. Laurientè, ad esempio, si è inserito benissimo in Serie A, anche meglio di quanto pensasse. Però quando gli avversari hanno cominciato a conoscerlo, lui ha abbassato un po’ l’intensità mentale. Non è andato più alla ricerca del miglioramento nella partita".

Il Sassuolo è un fanciullo cresciuto bene: adesso ha dieci anni (di Serie A). Dove vuole andare questo club?
"Il Sassuolo vuole stupire, sempre. Questo cammino non era scontato dieci anni fa. Nelle prossime due stagioni lavoreremo per emulare ciò che è stato fatto e per migliorare, con la consapevolezza del punto di partenza. L’obiettivo del progetto è far crescere il gruppo secondo la nostra filosofia. E a noi interessano anche i risultati. Ad esempio, penso già al primo turno di Coppa Italia, che l’anno scorso non abbiamo passato. E voglio iniziare bene il campionato sapendo che comunque sarà un tragitto lungo. Non bisogna alzare le braccia tra pochi mesi, ma a fine corsa. E quest’ambiente consente di lavorare benissimo per riuscirci".

Sezione: News / Data: Mer 07 giugno 2023 alle 09:01
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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