Edoardo Iannoni, nuovo centrocampista del Sassuolo, si è presentato così a SassuoloChannel: "Ho avuto un impatto molto piacevole perché ho trovato un ambiente veramente al top dell'organizzazione, un ambiente sano, si vede che si respira un clima molto tranquillo in cui puoi lavorare benissimo e c'è tutto quello di cui hai bisogno per potersi allenare al massimo. Già da fuori io vedevo comunque il Sassuolo a livello di club come un club sicuramente sano e poi l'impatto forse ha anche superato le mie aspettative".

"Conoscevo della rosa soltanto Paz e Ghion, entrambi li ho conosciuti a Perugia, e Yeferson è arrivato due anni fa a Perugia e quindi abbiamo giocato per due anni insieme e all'inizio lui è un ragazzo molto timido che non parla praticamente mai, poi quando prende confidenza non sta più zitto, parla a ruota libera e ho un ottimo rapporto con lui perché già a Perugia stavamo praticamente sempre insieme, io lo accompagnavo agli allenamenti, andavamo insieme a pranzo fuori, stavamo tutto il giorno insieme anche perché lui non avendo la macchina, perché non ha la patente, io ero anche il suo autista personale in qualche modo".

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"La squadra è molto forte. Sono rimasti tutti quei calciatori che sarebbero dovuti andare in teoria via e che sono di categoria superiore quindi diciamo presupposti per poter tornare in Serie A ci sono, è chiaro che il campionato di Serie B è difficilissimo e poi è molto molto imprevedibile e quindi vincerlo non è mai facile, ci sono anche molte altre squadre attrezzate come noi però noi possiamo dire la nostra fino alla fine".

"Sicuramente il mio obiettivo ad oggi ce l'ho, è quello di migliorarmi e poi  a livello di numeri io me lo sono posto, magari non si dice ma ce l'ho un mio obiettivo personale di questa stagione. Invece il sogno è ovviamente quello di giocare in Serie A".

"Caratterialmente mi reputo un calciatore disciplinato, nel senso che sono uno che si mette sempre a disposizione, dà il massimo sia in allenamento che in partita quindi diciamo da questo punto di vista molto molto disciplinato e invece tatticamente sono un giocatore che fa della fisicità, della forza in campo, la sua arma principale. Sono un giocatore di gamba, un centrocampista di inserimento, di corsa, grande quantità".

"Ho iniziato a giocare a calcio quando avevo più o meno 7 anni al campo dell'Urbe Trastevere sotto casa mia, a Roma, e da lì dopo 2 anni sono stato subito preso dalla Roma ed ho iniziato quindi le giovanili con la Roma e per me è stata un'emozione unica perché è la squadra della mia città, la squadra del mio cuore, e quindi ero felicissimo. Ho fatto quattro bellissimi anni alla Roma che mi hanno mi hanno fatto crescere tanto. Io ho iniziato a giocare nel mondo dei grandi con il Trastevere in Serie D, dopo essere passato appunto al Savio, che è un'altra società di Roma e quindi diciamo che ho fatto la gavetta perché non ho mai fatto Primavera e sono arrivato, sono tornato nel professionismo passando per per i dilettanti e secondo me è stato molto utile almeno dal mio punto di vista perché ti fa capire subito come ci si deve comportare in uno spogliatoio con persone molto più grandi di te, com'è il ritmo in campo con gente che è più grande e quindi sotto certi aspetti è sicuramente più formativo".

"Poi mi ha comprato la Salernitana e quindi è stato un salto prima in serie B che è stato un salto molto grande e appunto l'obiettivo era poi essere girato in prestito in C ma ho trovato a Salerno mister Castori che mi ha apprezzato moltissimo ed ha potuto tenermi lì fino a gennaio per metà stagione, ho avuto poco spazio perché comunque per me il salto era molto molto grande, la squadra era molto forte e ho fatto soltanto due o tre presenze mi sembra e a gennaio sono stato girato in prestito dalla Salernitana a a Castellammare di Stabia dove ho avuto dei problemi fisici, ho avuto il Covid e quindi anche lì non ho avuto molto spazio e invece l'anno successivo poi ad Ancona ho fatto tutte le partite e ho giocato bene e quindi mi sono messo in mostra come volevo e sono arrivato a Perugia chiamato di nuovo da mister castori che era arrivato lì due anni fa e mi ha voluto a tutti i costi. Quindi io sono andato lì motivatissimo per fare la serie B con lui e diciamo che è stato un anno alla fine molto difficile ma che mi ha formato tanto".

"A scuola sono sempre andato bene. Ho fatto al liceo, ho fatto il classico, e quindi diciamo che alla fine studiare mi piaceva ed ero anche portato. Non studiavo molto ma quando studiavo avevo una buona memoria, sapevo subito le cose, quindi a scuola sono sempre andato bene. Sono uscito alla maturità col 90 e ho sempre avuto in mente poi di riprendere gli studi ma non l'ho mai fatto, quindi adesso diciamo sono fermo però avrei intenzione forse di  ricominciare perché poi stare troppo fermo anche con la mente non va bene e magari un domani mi può servire anche un titolo di studio".

"Io non amo molto i social non li uso molto cioè nel senso non li uso personalmente, non sono uno che pubblica, che sta a pubblicare story o post perché proprio non mi piace però i social ce li ho.In realtà ho Instagram, Facebook non lo uso più da una vita però ce l'ho il mio profilo e li uso principalmente per vedere notizie, per seguire i miei amici e quello che pubblica la la gente ma io sono quasi inattivo da questo punto di vista".

"Più che cose difficili ho avuto un momento difficile che è stato quello del Covid quando non solo io ho avuto il covid ma ce l'ha avuto tutta la mia famiglia e mio padre è stato anche molto male. Io ero alla Juve Stabia, lui era ricoverato a Roma in ospedale anche con il casco dell'ossigeno, quindi è stato  il periodo dove io vivevo da solo in hotel a Castellammare ed era zona rossa in Campania quindi non potevo neanche uscire, stavo male anch'io, era un periodo che non giocavo perché stavo male quindi peggio di così non poteva andare quindi quello è stato il periodo più più buio finora della mia carriera. La cosa più bella è questo trasferimento al Sassuolo che per me è stato veramente importante di cui sono molto felice".

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Iannoni
Sezione: News / Data: Gio 05 settembre 2024 alle 15:53
Autore: Manuel Rizzo
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