“Sono un ragazzo fortunato perché mi hanno regalato un sogno” cantava Jovanotti e lo può cantare a squarciagola anche Ruan Tressoldi. Il difensore brasiliano classe ’99 arrivato a Sassuolo per 5 milioni di euro dal Gremio, in una doppia operazione che ha coinvolto anche Matheus Henrique, arrivò in neroverde con 6 mesi di ritardo rispetto al compagno e ha salutato giusto qualche settimana dopo, accasandosi al San Paolo. Rimase in Brasile per provare a salvare il suo club dalla retrocessione B. Ma non riuscì nell’impresa. A gennaio del 2022 l’arrivo a Sassuolo. Difensore strutturato, veloce, con un buon fisico. Una buona prima ora di gioco a San Siro contro l’Inter con Lukaku. Ma forse che forse, stai a vedere… Poi la doppia autorete. Maledette prime impressioni! Come dice il detto infatti mai fermarsi alle apparenze. Vale anche per i calciatori.

Goffo e impacciato nei movimenti, sembra la versione calcistica dell’ispettore Clouseau. Lisci, passaggi sbagliati, falli da rigore, espulsioni, una lunga serie di disattenzioni difensive che avrebbero reso orgogliosa la Gialappa’s, il Pippero e tutto Mai dire gol. Il ricordo che lascia Ruan Tressoldi, nomen omen, è indubbiamente pessimo. Le sue istantanee resteranno impresse ma nel museo degli orrori. Nonostante tutto però Ruan ha sempre continuato ad avere delle nuove occasioni. Più commetteva errori e più la settimana dopo tornava in campo. Sempre lì. Lì nel mezzo (della difesa). Hanno provato anche a fargli fare il terzino, con risultati negativi che nemmeno il bilancio dell’Inter e della Juventus messi insieme. Sono cambiati gli allenatori e lui sempre titolare. La domanda più ricorrente: perché gioca sempre Ruan? Se gioca lui in Serie A posso giocarci anch'io! Quindici cartellini gialli, 3 espulsioni per doppia ammonizione, una per rosso diretto. Sessantaquattro presenze. Sì, 64. Sei quattro. Sono un ragazzo fortunato.

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Non deve essere facile superare tutto questo. I fischi e i mugugni della gente, le risate sui social, i commenti, i giudizi dei giornalisti. Non deve essere facile sopportare tutto questo per un ragazzo di 25 anni. Non deve essere facile tornare ad allenarsi, dare tutto, non aver paura di sbagliare perché poi quei fischi, quei commenti, tutto quell’odio, inevitabilmente ti condiziona. Ti spappola la testa. Nel tuo cervello un frullatore di pensieri e parole che non ti lasciano scampo, ti martellano la testa come un’emicrania dopo una notte brava con gli amici. Rumori in circolo. Sei confuso. Come fai a non sbagliare? Eppure lui, Ruan Tressoldi Netto, è stato sempre lì. Ci ha provato e riprovato. È caduto e si è rialzato. Poi è inciampato di nuovo e ci ha riprovato. Caro Ruan, sappi che l’ispettore Clouseau è un imbranato totale, completamente inetto e pasticcione che ne combina di tutti i colori, ma alla fine di un incarico riesce sempre a risolvere la situazione. E sono convinto che anche tu ce la farai. Sono un ragazzo fortunato.

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Sezione: News / Data: Lun 19 agosto 2024 alle 16:18
Autore: Antonio Parrotto
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