Convegno “Un anno di Generazione S – Per diventare grandi ci vuole passione”, che si terra quest'oggi, martedì 17 maggio a partire dalle ore 18.00 presso il Mapei Stadium di Reggio Emilia. SassuoloNews - che ringrazia pubblicamente il club per l'invito - è presente all'evento con il suo inviato e lo trasmetterà in diretta. Su questa pagina potrete trovare la trascrizione completa con tutte le dichiarazioni dei presenti e le interviste mentre sulla nostra pagina Facebook ufficiale potrete seguire il convegno in diretta video streaming.
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Con la partecipazione di: Veronica Squinzi, Amministratore Delegato Mapei e Vice Presidente Sassuolo Calcio, Giovanni Carnevali, Amministratore Delegato e Direttore Generale Sassuolo Calcio, Alessio Dionisi, Allenatore Prima Squadra Maschile, Giampiero Piovani, Allenatore Prima Squadra Femminile. Ambassador: Giacomo Raspadori & Benedetta Orsi.
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Iniziato il convegno.
Parola a Giovanni Carnevali: "Generazione S è nato un anno fa perché il Sassuolo Calcio vuole essere vicino ai giovani. È un progetto particolare, legato ai club, alle scuole, a club dove alcune società che sono legate ad altre società importanti, è aperto a tutti, è un progetto etico, sociale e sportivo. Abbiamo iniziato già a conoscerci e oggi presentiamo lo staff, per far capire l'importanza che diamo a questo progetto. È un progetto ampio che è già partito con degli incontri ma è un progetto che avrà uno sviluppo molto importante. Sassuolo Calcio è una famiglia e i risultati ottenuti credo siano stati ottenuti grazie alla scelta delle persone, alla voglia di fare, con umiltà ma allo stesso con ambizione. Il bello di essere assieme è pensare che tutti voi possiate far parte di questa famiglia. Noi accogliamo tutti e credo che questo ci differenzia rispetto ad altri. Siamo aperti ad ascoltare quello che può essere importante per voi. Vengo dai dilettanti, ho iniziato a 20 anni con una società sportiva nel milanese, lo ricordo con entusiasmo perché è stata la mia scuola, e mi ha aiutato a capire le difficoltà delle società dilettantistiche. Un progetto presentato poco prima della scomparsa del dottor Squinzi e della dottoressa Spazzoli. Quando gli presentai il progetto il dottore era entusiasta. È un progetto formativo dove dobbiamo mettere a disposizione il nostro no how a favore vostro. L'obiettivo è la crescita ma anche un supporto medico, sotto l'aspetto della nutrizione. L'altro giorno una signora mi ha detto: 'cosa do da mangiare a mio figlio che inizia gli allenamenti alle 2.30?'. Dobbiamo dare un contributo anche in questo. Ci fa piacere presentare oggi lo staff che lavorerà per voi. Abbiamo un centro sportivo importante dove abbiamo ospitato la Nazionale maggiore. Abbiamo uno stadio di proprietà. Sappiamo che in Italia è molto difficile perché la parte burocratica è molto complicata, noi siamo riusciti a ospitare grandi eventi e a sistemare tutto in pochi anni, questo fa capire la volontà di voler fare qualcosa di concreto perché a parole siamo tutti bravi, noi vogliamo fare qualcosa perché possa rimanere. Abbiamo iniziato già a fare degli incontri, abbiamo ospitato tante squadre al Mapei Stadium già 7mila bambini come ospiti. Noi stiamo investendo tanto anche sul calcio femminile, abbiamo fatto un ottimo campionato, abbiamo due poli, uno a Reggio e uno a Sassuolo. Sappiamo che ci sono tante cose da fare, l'abbiamo strutturata come una squadra maschile. Abbiamo fatto altri eventi come la giornata dedicata ai portieri. Stiamo organizzando una serie di amichevoli, dei tornei. Questo è un progetto che sta avendo grande successo, non solo in Italia".
Prende la parola Veronica Squinzi: "Ho fatto subito associare la squadra di mio figlio, perché noi abbiamo creduto sin dall'inizio in questo progetto, sono innamoratissima di questo progetto. Il coinvolgimento dei ragazzi, del territorio, la fatica, la passione, tutto ciò che contraddistingue i giovani atleti perché diventare professionisti è il sogno di tutti ma il calcio è uno sport, deve essere inclusivo, deve sollecitare i ragazzi. Il progetto Generazione S vuole portare avanti tutto questo, questo modo di approcciare, in modo diverso, lo sport, è meraviglioso. Il Sassuolo? Abbiamo avuto delle partite bellissime, delle situazioni che mi hanno veramente emozionato, anche avere la possibilità di avere dei giovani che sono cresciuti con noi e che hanno creduto in questo progetto è una grande soddisfazione, soprattutto se vanno in Nazionale e se continuano a performare come stanno facendo. Abbiamo avuto anche il cambio d'allenatore che mi sembra sia stato assolutamente positivo. Dobbiamo andare avanti, dobbiamo avere grandi soddisfazioni, passettino dopo passettino magari il grande sogno di Giorgio potrà avverarsi....Il cammino del Sassuolo quest'anno? Non posso che allinearmi a chi prima di me è salito sul palco. La prima squadra è il fiore all'occhiello di una società, poi ci sono tante persone che lavorano dietro. Le cadute fanno parte del percorso, l'importante è supportare i giocatori e questo c'è stato da parte di tutti. Ci sono giocatori di qualità in questa rosa ed è più facile ottenere i risultati. Forse non avrei creduto, all'inizio, che avremmo raggiunto questo. Poi, come dice Veronica, bisogna guardare in alto ed essere ottimisti. Questo deve essere un punto di partenza per la prossima stagione, sperando si possa dare continuità il più possibile".
Sul palco mister Dionisi insieme a mister Piovani. Le parole di Alessio Dionisi: "Parlare dopo Giovanni Carnevali e Veronica Squinzi non è semplice. Credo che Raspadori sia l'esempio più lampante dell'obiettivo che si può porre un ragazzo che approccia al calcio. Il primo obiettivo non deve essere quello di ambire a grandi palcoscenici ma dare la possibilità di perseguire un sogno attraverso un progetto così importante credo possa essere uno stimolo per tutti. Io sono stato un giocatore medio-scarso, che ha giocato in D e in C, son partito ad allenare dalla D e ho toccato con mano le realtà dilettantistiche e non le dimentico. È la base di quello che possiamo rappresentare noi. I più grandi devono dare l'esempio e a cascata le piccole società a seguire i più grandi ma credo che questo progetto sia l'esposizione massima per migliorare questo sport".
Le parole di mister Piovani: "Con l'avvento del professionismo molto probabilmente tante bambine, già ora lo fanno, si affacceranno a questa finestra del femminile. Io quando sono entrato in questo mondo forse c'era una bambina su 100 che giocava a calcio, ora forse 7-8 su 100. Noi crediamo molto nel settore giovanile. Questo progetto fa parte di un percorso del Sassuolo con Raspadori e Orsi che sono cresciuti in questo settore giovanile. Credere diventa fondamentale, l'avvento del professionismo credo che porti tante bambine a sognare. Noi, come allenatori ed educatori, ce la metteremo tutta ad aiutare le ragazze in questo percorso. Il punto sull'annata? Se devo essere sincero mi girano un po' le balle (ride, ndr). Fino a un certo momento potevamo dire la nostra, purtroppo abbiamo avuto 4 giocatrici con infortuni gravi e sono state 4 perdite importanti, nelle partite clou abbiamo perso le giocatrici importanti. Solo quello. Per il resto è stato fatto tutto bene, con la massima voglia e intensità".
Sul palco Francesco Palmieri, responsabile del settore giovanile: "Quello che soddisfa di più è stata la vicinanza delle società dilettantistiche. Ci abbiamo messo un po' per partire, ci abbiamo lavorato tanto, ma una volta partiti abbiamo avuto tantissime richieste di adesione, tant'è che scegliamo noi le società alle quale dare la possibilità di avvicinarsi alla nostra società. È un progetto improntato su tanti valori ma è stata fatta una scelta ben precisa con il fatto di far partecipare gli allenatori dell'attività di base, gli istruttori meglio dire, che si confrontano con le realtà dilettantistiche. Quando abbiamo invitato le società dilettantistiche nel nostro centro sportivo abbiamo fatto degli allenamenti congiunti e i tecnici si sono confrontati in campo con i nostri istruttori. Si parla sempre di talento ma ci sono pochi campioni in giro. Noi dobbiamo allenare quelli che sono più indietro, i piccolini hanno un percorso tortuoso da fare. Ci vuole tanto lavoro e tanta passione".
Parola a mister Emiliano Bigica: "Io penso che ci voglia grandissima passione. Noi educatori, noi istruttori, allenatori, dobbiamo dedicarci totalmente alla crescita dei giovani, sia dentro che fuori dal campo, e cercare di mettere da parte la nostra ambizione. Lavorare coi giovani è bellissimo perché vedi i miglioramenti. Io penso che ci voglia dedizione totale. Io sono orgoglioso di far parte di questa famiglia. Il direttore mi ha dato la possibilità di venire qui e quindi sono totalmente dedicato alla crescita dei ragazzi. La Primavera è la punta dell'iceberg del settore giovanile e noi cerchiamo di spiegare ai ragazzi il mondo dei grandi, cerchiamo di prepararli a quello che sarà, ma ripeto, la passione e la competenza che mettiamo a disposizione dei giovani è l'ingrediente migliore per la loro crescita".
Sul palco Ermanno Rampinini, Claudio Pecci, entrambi di Mapei Sport, e Cecilia Glorioso, psicologa del Sassuolo Calcio. Le parole del dottor Pecci: "La fascia d'età illustrata dal punto di vista anagrafico è diversa dal punto di vista biologico. È evidente che gli operatori che si prendono cura di questi ragazzi devono tenere ben presente il concetto dell'individualizzazione, cioè lo stesso lavoro deve essere individualizzato. È vero che far fare degli esercizi troppo precoci può essere un guaio ma è nel diritto dell'individuo raggiungere la miglior prestazione e diventa un problema di formazione degli operatori. Superato il momento della valutazione iniziale per vedere se il ragazzo possa affrontare il percorso di una scuola calcio, il secondo obiettivo è l'insegnamento degli stili di vita e si passa da una scelta corretta dal punto di vista dell'alimentazione. Con Mapei Sport abbiamo visto con soddisfazione questo progetto portato avanti dal Sassuolo perché permette di intervenire facendo crescere il movimento degli operatori delle squadre dilettanti. La formazione e l'aggiornamento diventano importanti perché le cose si evolvono".
Le dichiarazioni di Ermanno Rampinini: "Tutta la settimana siete voi con i ragazzi, li avete per tutta la settimana sul campo e dovete decidere cosa e dove allenare. Ci sono delle fasi per i ragazzi di 7-8 anni che sono dei momenti d'oro per lo sviluppo dei ragazzi perché se vengono allenati nella maniera adatta riescono a sviluppare quei movimenti importanti che serviranno in futuro e avere una bussola che possa aiutare nell'individuazione del giusto momento credo possa essere uno strumento molto utile. Lo sport ha un effetto nello sviluppo cognitivo del ragazzo. Il fatto che i ragazzi non facciano sport non è un problema per il cuore, i polmoni, ma anche per la testa. Negli incontri che faremo cercheremo di fornire le giuste informazioni".
Le parole della psicologa Cecilia Glorioso: "In questa fase di età specifica è una fase d'età sensibile perché ha preso via il processo di formazione della propria identità e dunque si vanno ad attraversare una serie di compiti e per cui l'altro diventa fondamentale, nel senso di riconoscimento e confronto dell'altro, che permette al ragazzo di mettere in campo quegli aspetti del se fondamentali per la parte relazionale, non solo tra i bimbi ma anche con le varie figure che ruotano in quel mondo come gli istruttori. È fondamentale che i ragazzi imparino ad essere flessibili, a non essere focalizzati su un solo aspetto. Altra cosa fondamentale è la possibilità di fornirgli la possibilità di sviluppare il senso di appartenenza, come ogni essere umano. Lo sport e il gruppo squadra diventano fondamentali. Pensiamo anche solo a tutte quelle capacità richieste di problem solving che è richiesto sin dalla più giovane età ai ragazzi, pensiamo a mente e corpo a due facce della stessa medaglia per essere in equilibrio hanno bisogno di essere in dinamico scambio costante".
Sul palco Andrea Fabris, direttore organizzativo del Sassuolo, e Alessandro Terzi, responsabile del settore femminile neroverde. Le parole di Andrea Fabris: "Stiamo facendo un lavoro parallelo a quello delle squadre calcistiche in senso stretto, l'altro ramo d'azienda sarà quello legato alle scuole e stiamo dialogando con le amministrazioni comunali, in particolare con quella di Sassuolo. La base del mondo calcistico è fatta dai ragazzi che nell'arco della giornata frequentano il mondo scolastico. Abbiamo delle idee che cercheremo di portare avanti per portare il mondo della conoscenza del Sassuolo Calcio all'interno delle scuole e siamo all'inizio di un percorso che ci porterà a migliorare questo progetto. Abbiamo anche la fortuna di poter usufruire di due strutture straordinarie come il Mapei Stadium e il Mapei Football Center. Sassuolo-Milan? Ringrazio il prefetto, il comandante e il questore che sono qui. Abbiamo affrontato con grande equilibrio gli eventi più importanti qui. Abbiamo ospitato l'Europa League, la Nazionale, quando è venuta l'Atalanta ospite da noi ci sono stati impegni gravosi dal punto di vista dell'ordine pubblico e la città, il club e lo stadio hanno risposto alla grande. Stamattina avevamo un po' di apprensione perché in 5 minuti c'era una richiesta di 100mila persone. Il sistema ha retto bene, con grande equilibrio e tranquillità e nel giro di un'ora lo stadio era completamente esaurito, questo ci risolve un problema ma è chiaro che la gente cercherà di trovare i biglietti in ogni modo. Stiamo dialogando ottimamente con il Milan, che ringrazio per la collaborazione, io credo che a prescindere dal risultato sarà una grande giornata di festa. Biglietti non ce ne sono più".
Le parole di Alessandro Terzi: "Quando abbiamo iniziato al progetto dello sviluppo del femminile abbiamo voluto ripartire dalla territorialità e abbiamo costruito tanto in pochi anni. Siamo partiti con 12 bambine e ora siamo 250 che è un numero importante per il calcio femminile, ad ora il 40% dei tesserati del Sassuolo Calcio è femmina. In questi due anni il Covid ha tanto minato questo percorso di educazione. Tutti gli operatori sanno benissimo quale problema abbia rappresentato il Covid per i ragazzi. Noi da lì siamo ripartiti e siamo ripartiti da questo progetto scolastico che è molto importante, un prefetto di educazione ludico-motoria e da lì vogliamo cercare di ripartire per ricreare l'entusiasmo nel mondo del calcio, soprattutto nel femminile, che manca. Il mondo femminile è una grande opportunità perché le ragazzine sono e diventeranno una grande risorsa per le società, perché costituiscono il domani, un mondo che può diventare una certezza per il futuro".
Sul palco ora gli ambassador, Giacomo Raspadori e Benedetta Orsi. Le parole di Benedetta Orsi: "Sono nata qui, sono cresciuta qui, ho cominciato quando il Sassuolo era una piccola realtà e sono arrivata fino ad oggi a raggiungere gli obiettivi che credo siano di ogni bambina che si approcci a questo mondo. Da giugno saremo professioniste e penso che sarà un incentivo in più per trasformare una semplice passione in un futuro lavoro. Quello che mi piace di più? Il divertimento. Io cerco di imparare il più possibile e consiglierei a ogni bambina di divertirsi e di cercare di imparare".
Le parole di Giacomo Raspadori: "È stato tutto veloce, l'Europeo è un bellissimo ricordo che porterò sempre con me. Io e Benedetta rappresentiamo in pieno questo progetto. Siamo cresciuti qui. I progetti che ci sono dietro io li ho sempre vissuti. Sono arrivato da bambino, sono diventato ragazzo, sono sulla strada per diventare uomo e questa famiglia mi ha dato questi valori, cercare di ottenere le cose nel momento giusto e credo per un giovane sia la cosa più importante. Quando le cose arrivano troppo in fretta si può andare fuori dalle righe e questa è una grande fortuna. C'è un grande lavoro dietro. Io credo che la mia fortuna sia stata quella di aver fatto il salto nei grandi arrivando pronto. Arrivare pronto poi ti porta a rendere al meglio. Quando mi sono sentito pronto? Che consiglio darei agli educatori? La cosa più importante penso sia l'impegno, quando lo metti ti senti pronto. Quando fai nella quotidianità il tuo 100%, quando arriva l'occasione ti senti pronto, sai che hai cercato di tirare fuori il tuo meglio. Poi non sempre gira tutto come vorresti ma se lavori con quella mentalità alla fine arrivi pronto, come è capitano a me. Sassuolo-Milan? Io credo che non ci sia niente di diverso da fare da sempre: fare le cose con impegno e serietà. Credo che la serenità di affrontare le cose pensando a noi ci abbia portato a fare quello che abbiamo fatto quest'anno. Io penso che non ci debba essere niente di diverso rispetto a quello fatto oggi".
Sul palco Antonio Di Ronza, Agorà Accademy School, e Andrea Dallasta, Progetto Intesa, affiliati del progetto Generazione S, raccontano la loro esperienza.
Giovanni Carnevali nuovamente sul palco: "Ringrazio tutti. Vorrei che il presidente della Regione Bonaccini per concludere perché è sempre vicino a noi e ci ha dato un grande contributo. Si parlava di Covid prima e grazie a lui siamo riusciti a far ripartire la Serie A, grazie al suo contributo e alla vicinanza. Grazie Stefano!". Ora sul palco anche il presidente Bonaccini: "Grazie a te e grazie a voi. Non so quanto c'entri io su questo palco. Ero presente quando venne presentato questo progetto. Credo che questo progetto abbia un valore straordinario, mi pare che voi diate la possibilità a un ragazzo o a una ragazza che venga da qualsiasi condizione sociale, di provarci, e credo che questo, in questo momento, sia ancora più alto. Dalla famiglia Squinzi, al presidente, ai dirigenti, questa società è un esempio a livello nazionale e non solo, mi pare che non c'è bisogno che lo dica io, lo raccogliete anche in altri contesti. Abbiamo trovato casa per portare avvenimenti sportivi che hanno fatto la differenza. Grazie davvero, in un mondo come quello del calcio che non sempre dà esempi positivi, voi siete una luce, un faro, che spero sia seguito da tanti altri".
Conclude Carnevali: "Noi siamo a disposizione. Ringrazio tutti, anche la nostra proprietà che ti fa lavorare e ringrazio Veronica e tutta la sua famiglia. Vorrei ringraziare i miei collaboratori. Grazie".
19.45 - Termina il convegno.
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