Dopo Cristian Volpato e Samuele Mulattieri è la volta di Daniel Boloca. Il centrocampista del Sassuolo è stato presentato quest'oggi. Ecco le parole dell'ex Frosinone a SassuoloChannel: "Innanzitutto grazie mille, sono contentissimo di essere qua e di vestire i colori neroverdi. I miei genitori sono rumeni ma sono nato e cresciuto a Torino, la mia infanzia l'ho passata nel quartiere Maddalene, vengo dalle popolari ma i miei genitori non mi hanno mai fatto mancare nulla: sono stati loro che mi hanno permesso di poter giocare a calcia e non smetterò di ringraziarli, penso che tutto il merito sia loro e poi delle persone che mi hanno dato fiducia e che mi hanno permesso di essere qua".

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Raccontaci i tuoi inizi...
"La mia prima esperienza l'ho fatta a 9 anni alla Leo Chieri, poi l'anno dopo andai al Torino e dopo un anno andai subito alla Juve dove feci 6 anni dove sono cresciuto tantissimo, mi hanno insegnato anche loro l'educazione, sono stati dei genitori per me, anche alla Juve devo tantissimo, per me è stato importante passare la mia infanzia lì, fare quei 6 anni che mi hanno dato tanto a livello calcistico ma anche a livello umano. Poi andai in prestito al Chieri per un anno dove feci la Juniores e poi con il mio procuratore decidemmo di andare Tatran Prešov che è una squadra slovacca, l'esperienza la feci con la Primavera e ho avuto anche la fortuna di fare l'esordio in prima squadra. Ho scelto di andare in Slovacchia per vedere il mondo com'era fuori dall'Italia, per capire nuove culture, per me era importante mettermi in gioco e alla prova in esperienze totalmente diverse dal passato. È stato un periodo molto formativo quello in Serie D. Ripartire poi dai dilettanti, mettersi in gioco, non è mai semplice ma penso che la gavetta ti permetta di arrivare pronto al salto di categoria, per me sono stati anni importantissimi".

Quanto è stato importante per te Angelozzi?
"Ringrazierò sempre il direttore Angelozzi, è stato il primo a darmi la possibilità tra i professionisti. Mi prese allo Spezia durante il Covid ma poi non firmai più e lui, la prima cosa che fece quando andò al Frosinone, mi portò con sé e questa è la dimostrazione che quando trovi le persone giuste che credono in te ti dà una marcia in più. Ero quasi incredulo quando mi ha chiamato, il salto doppio è una cosa che uno sogna, partendo dalla D e arrivare in B senza fare la Lega Pro era qualcosa di inimmaginabile! Ci ho sempre sperato, creduto, io ho sempre basato tutto sul duro lavoro e dedizione, penso sia la base per fare qualcosa di importante e penso siano caratteristiche che ti permettano di fare poi tanto".

Com'è stato l'ultimo anno a Frosinone?
"L'ultima annata a Frosinone è stata fantastica. Non ci aspettavamo un'annata così inizialmente ma con il tempo abbiamo formato una squadra che ci ha permesso di fare qualcosa di importante, secondo me la nostra forza è stata quella della squadra, tutti uniti nell'unica direzione, lavorando giorno dopo giorno, mentalizzati sull'affrontare ogni partita".

Perché hai scelto Sassuolo?
"La scelta di venire a Sassuolo è stata semplice, perché quando ti arriva una chiamata da una società così importante che valorizza bene i giovani, hanno strutture importanti, una società consolidata in Serie A è qualcosa che tutti sognano, io in primis, non ho mai esitato nella scelta, quando ho saputo dell'interessamento ero entusiasta, contento, lo sono tutt'ora e non vedevo l'ora che la cosa si concretizzasse".

Come va l'ambientamento?
"Con i compagni mi sto trovando alla grande, sono tutti disponibili, tutti pronti a darmi una mano e a insegnarmi perché ho tanto da migliorarmi, prendo spunto da loro. Io sono focalizzato nell'imparare il più possibile con loro, migliorare, lavorare forte con dedizione".

Cosa avevi sentito dire sul Sassuolo?
"Mi avevano raccontato di come fosse qua a Sassuolo, di quello che mi immaginavo è molto di più davvero. Non ero abituato a un ambiente così professionale, con così tante strutture, per me è l'ambiente perfetto per poter crescere e migliorare".

Dionisi?
"Il mister mi sta dando tantissime indicazioni, mi sta aiutando nell'inserirmi nella squadra, nella categoria che è una categoria totalmente diversa. So di dover migliorare e imparare tantissimo ma mi sta dando una mano per poter capire il prima possibile e per poter entrare nei meccanismi della squadra".

Quali sono i tuoi obiettivi?
"L'obiettivo è pensare giorno dopo giorno, migliorare il più possibile, fare uno step importante che è quello di riuscire a fare la categoria".

Nazionale?
"Io ho fatto la mia prima esperienza in quella rumena perché i miei genitori sono rumeni e l'ho fatto più per loro, però ho avuto problemi con la lingua perché non lo so parlare e non lo capisco, per questo motivo ho avuto difficoltà di inserimento. Quando ho ricevuto la chiamata della nazionale italiana per lo stage per me è lì che si è veramente realizzato il sogno, quello che desideravo realmente, perché mi sento italiano al 100%, sono nato e cresciuto a Chieri, mi sento chierese e la mia scelta è quella di andare con la nazionale italiana".

Quanto è importante la preparazione?
"Ho avuto la dimostrazione nei dilettanti che quando saltati la preparazione ero indietro rispetto agli altri, nell'unico anno che sono riuscito a farla sono riuscito a mettermi in mostra e a fare il doppio salto di categoria".

Hai altri hobby?
"Io ho passato la mia infanzia sempre al campetto rosso vicino a casa, il mio hobby è sempre stato quello, giocare con i miei amici a calcio e passare tutto il tempo con loro".

Un saluto...
"Ciao neroverdi, sono più carico che mai e motivato per poter dare una mano alla squadra, a voi, per fare una bella stagione. E forza Sasol!".

Sezione: News / Data: Mar 18 luglio 2023 alle 17:53
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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