Il Palermo è entrato in una fase critica della sua stagione, perdendo il contatto con le posizioni playoff e subendo una contestazione pesantissima dai suoi tifosi. La sconfitta contro il Catanzaro ha infatti sollevato un vero e proprio polverone, testimoniato da uno striscione eloquente della curva che recitava “Fallimento totale” e da cori di dissenso contro l’allenatore Alessio Dionisi e il direttore sportivo Morgan De Sanctis durante la partita. Al fischio finale, i fischi della tifoseria hanno accompagnato i giocatori, che sono stati invitati a non avvicinarsi sotto la curva Nord, simbolo di una frattura profonda tra la squadra e i suoi supporters.

Dionisi, interpellato riguardo alla sua posizione, ha replicato con fermezza: “Dimettermi? Mai, sarebbe come fuggire dalle proprie responsabilità e io non lo faccio”. Come riferito da Tuttosport, il tempo a sua disposizione sembra ridursi sempre di più: le decisioni a Manchester, sede della proprietà, non sono prese mai di impulso, ma se le cose non dovessero migliorare entro la fine dell’anno, è possibile che venga tirata una linea netta, portando a scelte clamorose.

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Sabato prossimo, il match contro il Sassuolo, ex squadra di Dionisi, rappresenterà una sorta di esame. La prestazione contro il Catanzaro è stata generosa ma confusa. L’allenatore ha deciso di abbandonare il suo amato 4-3-3 per adoperare un 4-4-2, costretto a cambiare modulo a causa delle assenze degli esterni bassi Diakité e Pierozzi. Questo nuovo assetto non ha sempre funzionato contro il 3-5-2 ben organizzato dei calabresi, che hanno trovato il vantaggio già dopo soli tre minuti, grazie a Biasci, autore della terza rete consecutiva contro il Palermo.

La reazione degli ultras è stata immediata: un “sciopero” di cinque minuti, seguito da attacchi vocali alla squadra per il resto dell’incontro. Nonostante il Palermo abbia cercato di reagire pareggiando con Nikolaou, sugli sviluppi di un tiro d'angolo battuto da Ranocchia, il risultato è rimasto in bilico. La squadra di Dionisi ha concluso con un maggior numero di tiri, ma il Catanzaro ha poi colpito a 10' dal termine con Pompetti, infliggendo un altro pesante colpo all'umore palermitano.

In questo clima di tensione e incertezze, la panchina di Dionisi sembra un vero e proprio tavolo da poker: sabato prossimo, in quel Mapei Stadium che è stata la sua casa per due anni e mezzo, il suo futuro potrebbe dipendere dall'abilità di far raddrizzare una squadra afflitta da insicurezze e, oggi più che mai, dalla delusione di una tifoseria che chiede risposte.

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Sezione: News / Data: Lun 16 dicembre 2024 alle 09:15
Autore: Sarah G. Comotto
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