Manuela Sciabica, stellina del Sassuolo Femminile, si è raccontata ai microfoni de L'Ultimo Uomo. Considerata una delle più promettenti calciatrici a livello nazionale, la calciatrice classe 2006 ha parlato della sua esperienza in neroverde e non solo. Sciabica a 15 anni ha fatto il salto e dalle colline agrigentine si è trasferita a 1351 chilometri di distanza, a Reggio Emilia, dove ancora oggi vive in convitto: "Volevo solo andare via e giocare in una squadra femminile. Sinceramente più che avere paura della distanza da casa e dalla mia famiglia avevo paura delle compagne più grandi. Io sono molto timida quindi pensavo che non mi sarei trovata bene con loro. In realtà è filato tutto liscio. Quando non ci alleniamo stiamo in convitto a guardare un film oppure facciamo un giro a Reggio, per me l’importante è stare in compagnia e cerco di non rimanere mai sola".

Sciabica sostiene di essere cambiata molto in questi due anni a Sassuolo e racconta di essere riuscita a passare a uno stile di vita diverso: "Prima dicevo che sono molto timida ed è vero, ma poi quando prendo confidenza o sono in gruppo sono quella che fa più casino, che fa sempre qualche guaio. Quando sono arrivata ero in convitto con le più grandi e ne combinavo ogni giorno. Musica ad alto volume, disturbavamo i clienti. Questo due anni fa - ci tiene a precisare - Adesso mi sento un po’ più cresciuta. Ora qualche cosa la evito e so quando è il momento di essere più seria. Un’altra cosa che è cambiata è che ora capisco l’importanza di non andare a dormire tardi, riposare bene, mangiare bene e allenarmi concentrata con costanza. A volte sono un po’ sbadata e mi dimentico le cose. Oppure mi addormento nei treni o li perdo".

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Sciabica ha poi elogiato Lana Clelland: "Mi considera una sorella più piccola. Lei per me è un modello dentro e fuori dal campo, aspiro a diventare una attaccante brava come Lana". Grandi parole anche per mister Piovani: "Il segreto di Piovani è il coraggio. Il coraggio di fare quello che in molti non fanno, ovvero schierare noi giovani anche a costo di mettere una giocatrice più esperta in tribuna. Se ci pensi, alla fine lui mi ha messa in campo a 16 anni compiuti, una cosa che altri allenatori non avrebbero fatto. Mi dice sempre di non esagerare con i tocchi, di cercare la giocata più semplice perché tendo a incasinarmi la vita. Mi sprona anche a tirare di più in porta perché per essere una attaccante tiro troppo poco".

I consigli del mister: "Io fisicamente sono piccola quindi non ho molto il colpo di testa, ad esempio, però il mister e le mie compagne mi dicono di attaccare lo spazio anche dentro l’area, che poi qualcosa succede. Mi piace sia correre sulle fasce che entrare nel campo per vie centrali. Un’altra cosa che mi piace fare, che è un po’ il mio, è riuscire a dribblare al limite dell’area e calciare. In Nazionale contro il Belgio ho fatto due gol così, con le grandi però è una cosa più difficile da fare". Nei sogni di Sciabica c’è anche, un giorno, quello di vestire la maglia della Nazionale maggiore. "Vincere un Mondiale, no?" la domanda del giornalista. Ha risposto che le basta giocarlo, come se vincerlo fosse ancora fuori dalla sua immaginazione.

Sezione: Sassuolo Femminile / Data: Mer 20 dicembre 2023 alle 19:47
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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