Francesco Palmieri, responsabile del settore giovanile del Sassuolo, è stato interpellato dalla Gazzetta dello Sport sul problema della Nazionale e sulla mancata crescita dei campioni: "Adesso che la Nazionale è stata eliminata dai playoff per il Mondiale ci accorgiamo che non c’è un ricambio generazionale e ci chiediamo come mai non ci sono nuovi talenti: la realtà è che le cose non funzionano da tanti anni e le criticità andavano affrontate molto tempo fa. Forse non saremmo arrivati a questo punto”. Prosegue Palmieri parlando del lavoro fatto a Sassuolo: “Noi – dice – siamo fortunati perché Giovanni Carnevali crede molto nei giovani e lavoriamo quotidianamente per scovarli e poi svilupparli al meglio delle nostre possibilità. Ma la verità è che c’è un problema di fondo e se non arrivano regole dall’alto non credo che la situazione possa cambiare”.

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Dei migliori talenti Under 20 a livello globale nessuno gioca in serie A e il minutaggio di chi proviene dal vivaio è ancora troppo basso: “Qualcosa cambierà solo se tutti inizieremo a crederci davvero. I giovani devono giocare e sbagliare, non essere fatti fuori al primo errore. Ma dovrebbe succedere ovunque, per questo dico che servirebbe un’impostazione dall’alto, come ad esempio l’obbligo di portare ogni anno in prima squadra uno o due calciatori delle giovanili. I ragazzi non sono mai pronti… se non ci si crede si fa fatica. E poi – aggiunge – si dovrebbe imporre alle società di investire nei centri sportivi, non è possibile che alcune squadre non abbiano nemmeno i campi per fare allenare le varie Under. Si parla di giovani in difficoltà, ma ci scordiamo che hanno bisogno di attenzioni continue e solo con strutture all’avanguardia e allenatori retribuiti è possibile seguirli davvero e non disperderli”.

Quello dei tecnici sottopagati è un tema delicato quando si parla di vivai: “Va cambiata la mentalità, non deve essere un problema assumere un allenatore o un osservatore in più, invece in certi casi è così. Bisogna privilegiare questi investimenti. Il fatto che ci siano molti stranieri nelle rose giovanili e della Primavera è normale dato che oggi il mercato è libero e i costi sono limitati. Ai nostri, invece, diamo valori esorbitanti senza la possibilità di farli crescere”. Chiosa sulle seconde squadre, solo la Juve l'ha creata: “Penso che possa essere una delle soluzioni, perché la forbice tra academy e serie A è ampia, tanto che solo i migliori iniziano dalla serie B e quasi tutti finiscono in C, però dietro c’è anche un discorso economico importante. Noi stiamo facendo le nostre considerazioni, in questi anni siamo già cresciuti in maniera esponenziale”.

Sezione: Settore Giovanile / Data: Dom 27 marzo 2022 alle 16:12
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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