Simone Missiroli, ex centrocampista del Sassuolo, ora responsabile dei prestiti neroverdi, ha concesso un'intervista a Nero&Verde per parlare del suo nuovo ruolo e non solo: "Seguo i ragazzi di proprietà in prestito, che sono nelle società a fare esperienza. Li sento spesso, mi confronto con loro dopo le partite, con chi più chi meno, in base al carattere del ragazzo, gli mando dei video per correggere alcune cose (come ci aveva spiegato in esclusiva Aucelli). È un ruolo che mi piace molto, c'è contatto con i ragazzi e mi sento utile per la loro crescita. Poi a fine anno, con la società, valuteremo i loro percorsi di crescita e quello che bisogna fare".

SCELTI DA SASSUOLONEWS:

Carnevali: "Sassuolo: non penso alla B, sogno l'Europa. Dionisi non rischia"

Sassuolo, il lato positivo: anche Torino e Fiorentina sono a 7 punti

SN - Calciomercato Sassuolo: richiesta inglese per Traorè. E Il Milan...

Il calcio?
"Guardarlo da quest'altra prospettiva fa un altro effetto ma è sempre calcio, fa un certo effetto, è la mia passione, la mia vita e anche se lo guardo da una parte diversa è sempre il calcio".

L'arrivo a Sassuolo?
"Arrivai qui a gennaio l'anno che perdemmo i playoff con la Sampdoria e da lì iniziò un'avventura bellissima con la promozione meritata, qualche salvezza sofferta, momenti personali di difficoltà soprattutto il primo anno di A, ma poi ci siamo tolti delle soddisfazioni bellissime arrivando in Europa League e magari era impensabile anni prima".

Sassuolo club ambizioso.
"L'ambizione è sempre stata alta. C'è stato un grande miglioramento nelle strutture, quando sono andato via questo bellissimo centro sportivo non c'era, adesso è il fiore all'occhiello del club. L'ambizione è sempre stata quella di migliorarsi, non accontentarsi, crescere, ma lo si vede anche nel calcio femminile, anche nel settore giovanile. La costante è il bel gioco, la ricerca del divertimento, di raggiungere i risultati facendo un bello spettacolo".

Qual è la partita che più hai nel cuore in neroverde?
"191 partite ma quella che rimarrà nel cuore, sarò scontato, ma è quella del 18 maggio vincendo il campionato dopo una cavalcata pazzesca. Abbiamo rischiato di rovinare tutto ma poi tutto è andato come doveva andare, anche il mio gol ovviamente".

Magnanelli?
"Magna è la storia del Sassuolo, pochi giocatori possono raccontare quello che lui ha vissuto: partito dalla C fino all'Europa senza cambiare maglia. Poi un ragazzo eccezionale in campo e fuori, sempre pronto a dare una mano. Abbiamo vissuto tante battaglie insieme, abbiamo giocato contro giocatori forti e ci siamo tolti le nostre soddisfazioni".

Berardi?
"È come un fratello minore. È arrivato in ritiro pre-campionato a 18 anni e già si vedevano le sue doti eccezionali, fuori dal comune, poi abbiamo visto quello che ha fatto. Per 6 anni abbiamo condiviso la camera del ritiro insieme, ha fatto cose eccezionali. Ricordo quando fece 4 gol al Milan, aveva fatto 3 gol a fine primo tempo, andai, scherzando, da lui per dirgli: 'la tripletta l'hai già fatta alla Samp e non conta più niente, devi fare il poker'. Poi l'ha fatto davvero. Devo confessare che quando diventò campione d'Europa mi emozionai".

Consigli?
"Andrea è uno degli amici che mi ha lasciato il calcio. Ci vediamo spesso, le nostre famiglie sono molto legate, c'è un rapporto che va oltre il calcio. È un portiere eccezionale, è cresciuto tanto e avrebbe meritato una convocazione in nazionale per quello che ha fatto vedere. Ricordo ancora la parata su Liajic a San Siro, una delle parate più belle".

Masucci?
"Gaetano è una persona solare, era uno di quelli che alzava il livello anche quando non giocava, un professionista serio. Quando arrivai a Sassuolo a gennaio, c'era Pea, mi stavo cambiando e io ero arrivato da poco. Mi disse che mi voleva il mister. Mi cambiai di fretta, andai lì ma non mi aveva cercato e da lì ho cominciato a capire chi era Maso, un burlone ma un ragazzo splendido".

Sezione: News / Data: Sab 21 gennaio 2023 alle 18:27
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
vedi letture
Print