No Mimmo, stavolta l'hai fatta grossa! Domenico Berardi il grande assente. Un assente ingiustificato. Lui, l'uomo dei miracoli neroverdi. Lui, l'idolo delle folle. Il giocatore più acclamato. La bandiera. Il simbolo del club neroverde. No, non parliamo dell'infortunio che ha tolto di mezzo il classe '94 calabrese a Verona con quel dannato stop che gli è costato la rottura del tendine d'Achille e la fine della stagione, compresi gli Europei. Parliamo del grande vuoto che ha lasciato l'assenza di Domenico anche sugli spalti. O negli spogliatoi. Dov'era oggi Berardi? Dov'era il campione neroverde nel giorno più importante?

Sassuolo-Cagliari era la partita più importante. Era la madre di tutte le partite. Era LA partita. Il Sassuolo aveva bisogno di tutti. Consigli, Pegolo, Ferrari (forse meno affascinante la corsa del capitano?) e compagni avevano bisogno del supporto di tutti. Anche degli infortunati. Stando a quanto appreso da SassuoloNews.net, oggi Domenico Berardi non era presente al Mapei Stadium di Reggio Emilia per dare il supporto morale alla squadra. Perché anche una parola di Mimmo, in un momento come questo, avrebbe potuto dare una mano. Poi probabilmente non sarebbe cambiato niente perché la squadra quest'anno non gira, le cose vanno male, ecc, ma tutti, dal primo all'ultimo, dovevano dare il proprio supporto e poi anche, se le cose fossero andate male come poi sono andate, dovevano prendersi le proprie responsabilità!

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In conferenza stampa il sottoscritto lo ha fatto presente anche a Davide Ballardini. Lui e lo staff dovevano recarsi sotto la curva, insieme ai calciatori, a prendersi la merda in faccia. Come tutti. Anche Ballardini e i suoi uomini, arrivati alla 27esima giornata, hanno delle responsabilità in questa retrocessione del Sassuolo. Tutti, anche Berardi! E anche Mimmo avrebbe dovuto presentarsi allo stadio scendendo poi in campo a fine partita insieme alla squadra, come ha fatto ad esempio Samu Castillejo, l'altro infortunato.

E no, così è troppo facile! Bello presentarsi quando le cose vanno bene, ci sono i cori e gli applausi. La vita però è anche quella merda in faccia che ti può arrivare da un momento all'altro, e tu puoi anche essere bravo a schivarla ma almeno ci devi essere. Giuste, giustissime le ambizioni personali di questo ragazzo che più di una volta ha manifestato la sua insofferenza, in un ambiente che ha iniziato a stargli stretto, al netto di alcuni gesti scellerati come il famoso pomeriggio in piscina mentre i compagni erano in campo. Ambizioni più che legittime. Ma oggi bisognava essere tutti uniti e, se necessario, affondare tutti insieme. Altrimenti siamo tutti Schettino.

Sezione: News / Data: Dom 19 maggio 2024 alle 18:23
Autore: Antonio Parrotto
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