Giacomo Raspadori ha parlato a Cronache di Spogliatoio raccontando le sue sensazioni di questi primi anni di carriera in cui ha vinto anche l'Europeo con l'Italia: "Innanzitutto è stato un miracolo esserci, a quell’Europeo. Avevo una dozzina di presenze in Serie A e il dialogo con mister Mancini dopo la convocazione non lo dimenticherò mai. Lo definirei toccante. Mi ha fatto capire di avere una sconfinata stima nei miei confronti. Con lui ho compreso di essere arrivato a un certo tipo di livello. Mi ha dato consapevolezza in me stesso, mentalmente è stato colui che mi ha sbloccato. Quando a Sassuolo ho avuto momenti poco brillanti, Mancini non ha mai dubitato sul mio conto, garantendomi sempre minutaggio in Nazionale. Sono arrivato a Coverciano e i senatori mi hanno fatto sentire importante, sebbene non avessi fatto ancora niente. Era una dimensione diversa, ma i ragazzi ti lasciano senza fiato.

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Poi sul Napoli: "Se la mia vita è cambiata, lo devo anche a lui. E a una telefonata: quella con cui Spalletti e Giuntoli mi hanno spiegato perché avrei dovuto firmare con il Napoli. Ho avuto tutta la volontà nel mondo nel prendere questa decisione. Direi che ha pagato. In particolar modo, c’è un momento in cui ho capito che quella scelta era stata giusta al 100%. La settimana successiva alla rete contro la Juventus a Torino al 93’, stavo andando a Castel Volturno per allenarmi. Mentre guidavo, c’era uno striscione che celebrava il mio gol. Mi sono venuti i brividi e mi ha fatto anche uno strano effetto".

Sezione: Non solo Sasol / Data: Gio 13 luglio 2023 alle 11:09
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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