Angelo Carbone è il nuovo responsabile del Settore Giovanile Sassuolo. Primo giorno in neroverde per il neo dirigente che ha parlato ai canali del Sassuolo raccontando le sue sensazioni. Ecco le sue parole trascritte per voi da SassuoloNews.net: ""È stato tutto molto veloce, deciso, anche per il gran rapporto che mi lega al nuovo direttore sportivo Palmieri che mi ha voluto fortemente e quindi appena c'è stata la possibilità ho subito detto di sì perché credo che ci sono tutti i presupposti per lavorare bene perché è una società che ormai ha creato il suo DNA e quindi è stata una scelta assolutamente facile da parte mia quindi ho subito accettato".

Il centro sportivo?
"Sicuramente sono tutti presupposti per poter lavorare bene per far crescere i ragazzi. È un centro all'avanguardia, un centro certamente di alto livello e quindi ci sono i presupposti per far far sì che i ragazzi crescono".

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Qual è la prima esigenza?
"io credo che innanzitutto l'esigenza è accompagnare i ragazzi a una crescita calcistica portandoli il più possibile a diventare professionisti però credo che una delle richieste più importanti è accompagnare i ragazzi anche dal punto di vista sociale, farli crescere in un ambiente sano, educativo e poi ovviamente più giocatori si riescono a portare nell'ambito della prima squadra, quindi questa mission credo che sia importante da parte di un settore giovanile".

Come si sceglie un giocatore?
"È chiaro che un giocatore si deve scegliere e cercare che abbia una prospettiva calcistica e quindi avere una lungimiranza anche nella scelta dei giocatori e poi farli crescere dal punto di vista tecnico, umano, caratteriale, quindi sono componenti assolutamente importanti anche perché il calcio è cambiato rispetto a prima, quindi oggi ahimè ci si allena anche molto meno rispetto a prima per una questione di tempistiche e quindi cercare di accompagnare i ragazzi a quello che sarà il calcio di domani. Rispetto a prima c'è molta più forza, velocità, c'è molta più struttura rispetto a prima, oggi a livello europeo, internazionale, i giocatori sono molto più atletici: prima invece si giocava un altro calcio, quindi non è certamente paragonabile ai miei tempi".

Quali sono le prerogative base?
"Far gruppo, essere squadra, è molto importante perché poi alla fine il calcio è un gioco di squadra dove bisogna aiutarsi e quindi creare gruppo è evidente che poi dopo in un percorso di settore giovanile ci sono ovviamente delle selezioni, delle scelte, quindi se uno è bravo va avanti, chi non è bravo rimane un pelino indietro però questo non significa che chi magari è meno bravo dal punto di vista tecnico in un percorso di settore giovanile comunque viene fuori con dei criteri importanti che sono quelli educativi, di rispetto, comunque di comunione, di stare insieme con i compagni quindi credo che siano altrettanto importanti come colui che ovviamente raggiunge l'obiettivo del professionismo".

La crescita attraverso il gioco?
"È quello che ci fa piacere che le nostre squadre giocano con un certo tipo di di mentalità che siano giocatori propositivi che si faccia bel calcio Ovviamente per una crescita in prospettiva".

Sezione: Settore Giovanile / Data: Gio 20 giugno 2024 alle 18:24
Autore: Sarah G. Comotto
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