Filippo Romagna ha lasciato il Sassuolo per trasferirsi alla Reggiana. Il difensore di proprietà neroverde ha parlato alla Gazzetta di Reggio facendo il punto sulla nuova avventura: "Quello che sta per cominciare per me non sarà solo un anno di rinascita ma anche di apprendimento: mi aspetto di imparare e migliorare tanto. Sono tornato in campo il 26 maggio, giorno del mio ventiseiesimo compleanno – dice – Prima di farmi male di anni ne avevo quasi 23. Ne è passata di acqua sotto i ponti, circa 1.200 giorni".

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Com’è nata la trattativa con la Reggiana?
"Ho avuto un colloquio con il ds Goretti a Modena. Mi ha detto che è venuto a vedermi negli allenamenti prima ancora che tornassi in campo. Mi ha dato fiducia da subito, dopodiché abbiamo avuto anche una videochiamata col mister e gli ho fatto tante domande. Per ripartire mi interessava infatti anche un’idea di gioco affine alle mie caratteristiche".

Convinto anche da Nesta?
"Sono molto contento di essere allenato da lui. Posso imparare tanto".

Il 9 marzo 2020 si è giocato Sassuolo-Brescia, ultima gara prima del lockdown. La sua carriera, con l’infortunio al tendine rotuleo, lì ha subìto una svolta.
"È stato un calvario, ma ne sono uscito soprattutto grazie alla vicinanza dei familiari. Mio fratello veniva di notte a trovarmi partendo da Fano per tranquillizzarmi: gesti che hanno fatto la differenza".

Ha avuto paura di dover smettere?
"Nei primi due anni non si vedeva la luce in fondo al tunnel, tutto faceva pensare ad uno stop della carriera. Avevo molte ricadute, ma non ci volevo pensare. Provavo a essere fiducioso e alla fine l’obiettivo è stato raggiunto".

Come si è sentito nelle prime uscite?
"Sto bene, è chiaro che non si cancellano tre anni di stop con due settimane di allenamento. Ci vorranno tempo, equilibrio e lavoro".

Ha parlato anche con patron Amadei?
"Sì, sapeva del mio infortunio e mi ha detto che era tutto alle spalle. La Reggiana mi sembra una società seria, che ambisce a fare bene".

Lei è stato allenato da De Zerbi. È davvero un predestinato?
"Per me è fuori categoria, ha cambiato il mio modo di vedere il calcio. Con lui è stato l’anno più bello della mia carriera, per prestazioni e divertimento. Anche durante il mio infortunio mi è stato molto vicino, è giusto che si tolga delle soddisfazioni".

Sogna la A con la Reggiana?
"Bisogna sempre sognare. Proveremo a salvarci, poi vedremo quello che succederà".

Sezione: Non solo Sasol / Data: Dom 23 luglio 2023 alle 11:11
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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