"Recuperare le energie è sempre importante, bisogna pedalare subito. Spero che le ultime due gare ci abbiano fatto alzare le antenne. Io le ho belle dritte per ritrovare umiltà e ferocia agonistica": inizia così la lunga intervista alla Gazzetta dello Sport di Fabio Grosso. L'allenatore del Sassuolo, in vista della ripresa del campionato che avverrà domenica con il match contro la Salernitana, ha parlato del girone d'andata dei neroverdi, del futuro, del mercato e non solo.

Si aspettava dimettere insieme questi numeri?
"Assolutamente no. Da come era cominciata, confermando tutti, è stato fatto un percorso importantissimo e ora dobbiamo renderlo straordinario, preparati davanti a tutto".

Rispetto al Benevento dei record (2019-20) avete un punto in meno e 8 gol in più.
"Passa in secondo piano. Non inseguo i record, semmai quelli saranno una conseguenza".

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Ma servirà un Sassuolo da record per tornare in Serie A?
"Tutte le squadre saranno più forti rispetto all’andata, quello che abbiamo fatto è servito per arrivare in vetta e a prendere i complimenti, non faremo l’errore di abbassare la guardia".

Se si volta, guarda più al Pisa a -3 o allo Spezia a -8?
"In B si guarda sempre al terzo posto, il riferimento è quello".

Quando vinse a Frosinone, dopo 20 giornate era a +7 sul Genoa e +9 sul Bari. Se predicava prudenza allora...
"Confermo. Ci piace vincere ed essere protagonisti, ma dobbiamo fare ancora tanto".

Il 24 gennaio c’è Spezia-Sassuolo: non avete ancora vinto uno scontro diretto, fare tre punti quel giorno sarà la svolta definitiva?
"E’ troppo avanti, guardo a domenica".

Già, la Salernitana, altra retrocessa che però ha avuto un impatto diverso con la B. E avrà Breda in panchina, Cerri e forse Raimondo in attacco.
"L’ho detto, troveremo tutte squadre più forti".

La vostra ripartenza dopo la retrocessione è stata velocissima, oggi a che punto è la crescita?
"Dopo 5 partite di rodaggio (8 punti, ndr) abbiamo iniziato a pedalare. Adesso siamo al 70%".

Il potenziale della rosa è indiscutibile.
"Le motivazioni fanno la differenza. E la fatica restituisce sempre qualcosa.Ho martellato subito la squadra su come affrontare allenamenti e partite, qualcuno era abbattuto, ma era una sfida che mi piaceva e abbiamo creato la nostra identità".

Quanto è servito il recupero di Berardi?
"E’ diverso dagli altri, ha un carisma innato. E’ sempre determinante, l’abbiamo ritrovato distante dal 100%, l’intelligenza l’ha fatto crescere".

In rosa ha giocatori utilizzati poco: su chi conta, in particolare, per questa fase finale?
"Col Cosenza è stato decisivo Luca Lipani, un ragazzo del 2005. Da lui a Mimmo il messaggio è chiaro: tutti possono essere utili. Ora c’è il mercato: chi vuole stare qui sa che potrà aiutarci".

Ha chiesto qualcosa alla società per gennaio?
"Non l’ho mai fatto e non lo faccio ora. Arriverà qualcuno solo se saremo certi di far salire il tasso tecnico, se no stiamo benissimo così".

Però pare che sia in arrivo un attaccante…
"Abbiamo tre prime punte più Pierini. Se non sarà un’opportunità adeguata, andrei avanti così. Abbiamo cambiato spesso, ma preferisco sempre giocare con un centravanti vero".

In estate disse che le piacciono le sfide difficili.
"Certo: questa lo è stata, lo è e lo sarà".

Chissà allora come sarà in Serie A…
"Sono ambizioso, ma inseguiamo la SerieA senza la smania di dover dimostrare qualcosa".

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Sezione: News / Data: Mer 08 gennaio 2025 alle 10:54
Autore: Manuel Rizzo
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