Grandi novità per il mondo del calcio italiano. "Regole più stringenti sul monte ingaggi: la Figc spinge i club a ridurre i costi". Questo il titolo che a pagina 51 il Corriere della Sera dedica al tavolo tecnico organizzato ieri a Roma dal presidente federale Gabriele Gravina a cui hanno partecipato i rappresentanti delle tre Leghe, l’Aic e l’Assoallenatori. Sul tavolo cifre che fanno tremare il mondo del pallone: a fronte di 5 miliardi di indebitamento del sistema calcio, un miliardo di perdite si riferisce esclusivamente alla stagione 2020-21, gravata dai danni della pandemia.

E' stata approvata una norma secondo cui i club, a livello di monte ingaggi, non potranno spendere più di quanto fatto nell’ultima stagione, salvo che per le eccedenze non intervenga un aumento di capitale o la presentazione di garanzie fideiussorie. Ora la norma "anti spese folli" è ufficiale. Dopo il via libera del consiglio federale, ieri è stata pubblicata sul sito della Figc con tutti i dettagli. Nella prossima stagione i club di serie A e di serie B non potranno spendere per il monte ingaggi (tutto il personale «sportivo») più della cifra di quest’annata. A meno di non tirar fuori «idonea garanzia», cioè una fideiussione, a copertura dell’eccedenza. In pratica, puoi spendere, ma senza fare debiti che inguaiano le società. Ci saranno diverse scadenze temporali (la prima il 31 luglio) per verificare le violazioni della regola che vieta il superamento del 100 per cento del budget, che l’anno prossimo diventerà del 90 e fra due stagioni dell’80. Per chi va oltre, senza produrre le garanzie, si blocca il mercato. E al 15 febbraio 2022, i recidivi pagheranno una multa non inferiore al 20 per cento dell’eccedenza non garantita. Ci sono delle eccezioni. Chi è promosso, dalla C alla B e dalla B in A, potrà alzare il massimale del 60 per cento rispetto alle spese di questa stagione. Chi retrocede dovrà abbattere la cifra del 30 per cento. 

Ieri la norma è stata perfezionata al tavolo anti crisi convocato da Gravina, a cui hanno preso parte anche le leghe professionistiche, l’Aic e l’Aiac. Calciatori e Lega di serie A hanno consolidato il punto di compromesso trovato nel consiglio federale. È stato raggiunto l’accordo per lo spostamento del pagamento dello stipendio netto di marzo (da fine maggio a fine giugno, tutto dovrà essere a posto prima della scadenza per le iscrizioni ai campionati prevista per il 28 giugno), a cui va aggiunto uno spostamento dei controlli sul «lordo» (ritenute Irpef e contributo Inps, fino al 30 settembre) che darà altro respiro ai club. Ma i costi continuano a crescere nonostante il miliardo perso per il Covid. La Lega di A pone in modo urgente il problema tagli e chiede a calciatori e allenatori una disponibilità a rivisitare i contratti o comunque a operare una moral suasion in questa direzione. L’Aic ribadisce che non ci sono pregiudizi, ma in ogni caso le trattative vanno condotte club per club senza accordo quadro. Ricordando poi che il costo del lavoro rappresenta poco più della metà delle spese dei club. Della serie: non spendete solo per noi.

Sezione: Non solo Sasol / Data: Sab 22 maggio 2021 alle 11:08
Autore: Redazione SN / Twitter: @sassuolonews
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