Il 93 non è presente nella smorfia napoletana che naturalmente va dall'1 al 90 ma potrebbe essere presto inserito nella smorfia sassolese insieme al 95, perché se 90 è la paura, il minuto 93 e quello 95 sono diventati quelli dell'infelicità per il Sassuolo. Era successo alla prima contro il Catanzaro con il rigore fallito da Armand Laurienté che avrebbe potuto regalare la vittoria ai neroverdi, eravamo al 95'. E al 93', sempre in trasferta, sempre al Sud ma stavolta in Puglia contro il Bari, è svanita la possibilità di vittoria e di primato solitario in classifica per il Sassuolo di Fabio Grosso. Il gol di Kevin Lasagna ha fatto crollare il muro eretto dai neroverdi, inevitabile dopo l'espulsione di Lovato dal 35' del primo tempo. Il Sasol non ha corso grandissimi pericoli, se si esclude il gol annullato, e un paio di salvataggi determinanti dei difensori più che di Satalino, e ha faticato a trovare Mulattieri per appoggiarsi su di lui e ripartire, provando a respirare e magari a trovare il colpo del ko.

La sindrome da secondi tempi aveva colpito anche la formazione di Alessio Dionisi prima e Davide Ballardini poi, con oltre 30 punti persi da situazioni di vantaggio che, se confermati, ne sarebbero bastati 8-9, avrebbero consegnato la salvezza alla formazione emiliana. E la nuova stagione è iniziata con delle scorie, da questo punto di vista. Tre gol subiti, uno a partita, quattro se si tiene conto anche della Coppa Italia, e 4 gol arrivati nei secondi tempi con il Sassuolo sempre avanti nel primo con i risultati incredibilmente uguali: due 2-1 in casa, due 1-1 in trasferta. Se i rimpianti per i 2 punti buttati a Catanzaro sono tanti, anche i 2 punti persi a Bari possono essere inseriti nella lista dei rimpianti neroverdi perché l'espulsione di Lovato ha costretto il Sassuolo a cambiare spartito e la sensazione, anche se il calcio è matto e strano, è che in 11 contro 11 non c'era partita. Troppo netto il divario tra le due squadre in parità numerica, il Bari sin lì mi aveva fatto una brutta impressione, anche al netto del palo colpito su calcio d'angolo. Il Sassuolo di Grosso dava la sensazione di saper star bene in campo, anche con il nuovo modulo, il 4-3-1-2 lanciato dal tecnico che poi si è inevitabilmente trasformato sul 4-4-1 nella ripresa, con due linee strette e il blocco basso alla strenua difesa del risicato vantaggio.

Siamo alla terza giornata, ovviamente abbiamo bisogno di più dati e di più prove, ma da questo punto di vista l'inizio non è stato incoraggiante. Il bicchiere però è mezzo pieno, anche e soprattutto viste le mille difficoltà con una rosa ancora in costruzione e con i giocatori che chiedono di andare via che minano inevitabilmente la serenità dello spogliatoio. Grosso però è stato bravo, sin dalle prime battute, a trincerarsi e a costruire una barriera protettiva nei confronti dei suoi ragazzi perché chi è sceso in campo ha tirato fuori quelle caratteristiche necessarie per andare avanti nel corso della stagione. Va sottolineato infatti lo spirito di squadra, la voglia di lottare l'uno per l'altro che si è visto con la formazione neroverde in 10 per oltre un'ora. Splendido Filippo Romagna che ha alzato il livello di tenacia e di lotta in campo e ha trascinato la squadra che, come detto, ha sofferto il giusto considerando l'inferiorità numerica e l'atteggiamento del Bari che continuava a inserire esterni e uomini offensivi.

E ora non resta che attendere gli ultimi e infuocati giorni del calciomercato Sassuolo con le voci sull'addio di Domenico Berardi che non si placano, ma stai a vedere che alla fine resta sempre qui, con le voci di almeno un paio di altri colpi in entrata, con la possibile cessione di Armand Laurienté potrebbero diventare anche tre, e con la resistenza della società alle offerte per gli altri big. Tutto da seguire in diretta su SassuoloNews.net, anche da Milano venerdì sera, nell'ultima giornata di trattative.

Sezione: Editoriali / Data: Mer 28 agosto 2024 alle 13:55
Autore: Antonio Parrotto
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