Se andate a cercare il significato di cinismo sul dizionario con ogni probabilità a breve troverete Sassuolo-Juve Stabia 2-0 come esempio calzante. Mi piacerebbe parlare delle corna di Fedez alla Ferragni che stava con lei ma voleva l'altra e della Ferragni con Achille Lauro che stava con lui ma intanto si faceva l'altro, e di Corona che intanto, nomen omen, domina la scena con la sua corona gossippara, oppure potrei parlare di cosa sta accadendo a Roccaraso ma ahimé, anziché andare in vacanza a Roccaraso (e so che qualcuno mi ci starà già mandando...a quel paese) mi tocca analizzare quella brutta partita che è stata Sassuolo-Juve Stabia perché, diciamoci come sempre la verità, i neroverdi non hanno convinto. E come sempre andiamo oltre il risultato, che rimane la cosa più importante per carità, ma come ci e mi hanno insegnato gli allenatori analizziamo come si è arrivati al risultato perché questa 'scusa' non va utilizzata solo quando si perde.

Era lecito aspettarsi una reazione di carattere dalla squadra dopo la sconfitta con lo Spezia e dopo la vittoria del Palermo nell'anticipo contro il Pisa ma il primo tempo si è chiuso con un vantaggio immeritato. Il Sassuolo stava per chiudere per la prima volta in stagione un primo tempo senza nemmeno un tiro in porta, poi ci ha pensato Laurienté a calciare nello specchio e a trovare il gol, praticamente allo scadere. Va bene così ma forse anche no perché dalla capolista ci si può attendere di più, sotto tanti punti di vista. Commentando con il mio collega Marco a fine primo tempo mi è venuto spontaneo dire: "Poche idee ma confuse". Forse è l'estrema sintesi di un Sassuolo che non era concentrato al 100%, che ha sbagliato tanti appoggi, che era lungo in campo, che ha faticato a costruire e che è stato imbrigliato dalle idee tattiche dell'avversario.

Prima della gara sono stato ospite di una trasmissione stabiese. Alla domanda: "Cosa temi di più della Juve Stabia?" ho risposto: "Scontato dire Adorante ma temo soprattutto l'organizzazione che è riuscito a dare Pagliuca alla squadra". E in effetti la Juve Stabia con la sua organizzazione, con le sue idee, ha fatto vedere i sorci verdi alla formazione di Grosso (in tribuna per squalifica, in panchina c'era mister Longo) ed è stata salvata per due volte dal VAR (ma vi prego basta dire che non è più calcio, che i gol per fuorigioco annullati di 1 millimetro non vanno bene, avete voluto la tecnologia?), forse dalla pessima direzione di gara di Maria Sole Ferrieri Caputi (vi prego non accusatemi di sessismo ma se uno o una sbaglia va detto) e dall'imprecisione di Piscopo che ha graziato la difesa con un diagonale fuori misura sull'1-0.

Dunque, giusto festeggiare perché come dicevo a Iannoni in conferenza, contava soprattutto il risultato ma da una squadra che ha 55 punti in classifica, ha finalmente battuto una delle prime sei in classifica, non ha subito gol dopo 8 partite consecutive (anche con un pizzico di fortuna che non guasta mai), ha vinto senza Thorstvedt, ha risposto al Pisa, ha il fiato sul collo dei toscani e dello Spezia, è comunque lecito chiedere di più. Sia chiaro, qui non si pretendono tutte le gare vinte per 5-0 ma la squadra vista nelle ultime 6 uscite (anche con 4 vittorie) ha lasciato a desiderare perché la sensazione - magari sbagliata - è che poi alla fine le vinca quasi per inerzia, perché comunque è più forte degli avversari, perché ha più qualità, perché poi trova la giocata o la dormita difensiva avversaria ma quando di fronte trovi squadre che non sbagliano (vedi Pisa, Spezia e Cremonese) poi come si dice al mio paese le buschi, ovvero le prendi. E prendi dei sonori cazzottoni in faccia! E ora tutti a Roccaraso! Ops, Mantova!

Sezione: Editoriali / Data: Dom 02 febbraio 2025 alle 15:53
Autore: Antonio Parrotto
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