E anche questo calciomercato Sassuolo ce lo semo levato dalle palle (semi-cit.). Fabio Grosso lo avrà pensato. Stesso pensiero potrebbe esser passato nella testa dei dirigenti neroverdi. A Giovanni Carnevali ieri ho chiesto se fosse più difficile il mercato in Serie A o in Serie B e dopo averci pensato per qualche secondo ha detto: "Noi quest'anno lo abbiamo trovato molto complicato ma non è tanto il mercato di A o di B ma è un mercato in cui c'è una squadra che retrocede con giocatori importanti di Serie A dove alcuni non vogliono rimanere, alcuni vuoi cederli, chi vuoi trattenere non vuole rimanere, per cui è stato un mercato molto complicato".

La prima difficoltà per il Sassuolo sicuramente è stata quella di riuscire a convincere i giocatori, retrocessi l'anno scorso o tornati dai vari prestiti, a sposare il progetto. C'è chi ha scelto di andare via ma ha portato un'offerta ritenuta idonea dal club ed è stato fatto partire come ad esempio Matheus Henrique, il primo a fare i bagagli, o come Ruan Tressoldi, Andrea Pinamonti, Martin Erlic e Nedim Bajrami, o c'è chi come Armand Laurienté o Kristian Thorstvedt è stato (virtualmente) 'incatenato' e trattenuto anche contro la propria volontà perché la famigerata offerta giusta non è mai arrivata, c'è chi ha fatto casino come Stefano Turati ed è stato ceduto in prestito trovando un compromesso perché la B, 'guadagnata' l'anno scorso sul campo con il Frosinone, il signorino non la vuole fare e c'è magari chi avrebbe voluto partire ma alla fine, con un mezzo sorriso beffardo, rimane in neroverde come ad esempio Jeremy Toljan o Josh Doig e c'è anche chi non ha fatto casino ma è stato messo alla porta perché non rientrava nei progetti della società ma ha rifiutato la proposta del Monza che prevedeva un interessante scambio con Valoti, come Andrea Consigli.

È arrivato un nuovo allenatore e, anche se mi sarebbe piaciuto tantissimo vedere Vincenzo Vivarini sulla panchina neroverde, la prima impressione che sta lasciando Fabio Grosso è positiva. Persona decisa, concetti chiari in campo e fuori e soprattutto la sensazione che sia stato bravo a ovattare il Mapei Football Center dalle continue voci e dai continui problemi che si sono presentati, proteggendo la squadra. Sono arrivati in 7, quattro in difesa (Cad Odenthal, Matteo Lovato e Tarik Muharemovic) considerando anche il portiere Horatiu Moldovan prelevato dall'Atletico Madrid, due a centrocampo (Fabrizio Caligara ed Edoardo Iannoni) e il ritorno del figliol prodigo Nicholas Pierini a completare l'attacco. Sono rientrati alla base dai vari prestiti anche i portieri Giacomo Satalino e Alessandro Russo, i difensori Filippo Romagna, Kevin Miranda, Yeferson Paz ed Edoardo Pieragnolo, il centrocampista Andrea Ghion e gli attaccanti Luca D'Andrea, Luca Moro, Janis Antiste. Il saldo sul mercato è attivissimo: circa 4 milioni di spesa per incassi vicini ai 22 milioni, Palmieri chiude la sua prima campagna acquisti con una squadra totalmente rinnovata, con una rosa ampiamente ringiovanita (più la promozione di giovani talenti, Justin Kumi e Flavio Russo su tutti) e con un saldo attivo vicino ai 18 milioni di euro.

Ognuno di noi sogna in cuor suo di fare il direttore sportivo, di prendere questo o quell'altro, ma quello non andava bene, perché quello è così, quell'altro ha i piedi storti, quell'altro ci ha segnato contro, ma quello non è continuo. Io, non ero particolarmente convinto, restando sul discorso dei ds mancati, di Andrei Radu. Il portiere rumeno non mi ha mai convinto. Una delle prime doti del portiere è dare sicurezza e lui, mi perdonerà, non ne infonde tantissima. Personalmente, ritengo che il primo colpo sia stato riuscire a vendere i giocatori a un prezzo importante, anche elevato se vogliamo, con il Sassuolo che ancora una volta, a torto o a ragione, ha fatto capire a tutti il significato di bottega cara. In tanti pensavano che i neroverdi avrebbero calato le braghe dopo la retrocessione in Serie B. Gli avvoltoi si sono presentati a profusione ma non hanno trovato le carcasse che sognavano di trovare. E questo è sicuramente un plus per la dirigenza. Secondo plus l'aver trattenuto i big consegnando una corazzata all'allenatore con doppia alternativa, in alcuni reparti anche di più (ecco forse l'unico difetto posso trovarlo in una rosa forse con qualche elemento di troppo). Non sono particolarmente favorevole a trattenere gente, vedi Laurienté, che ha fatto le bizze per andare via, non si è allenato, ecc, e spero che la vicenda non lasci strascichi, ma immagino la coppia Carnevali-Palmieri come Will Smith in Io sono leggenda, cioè come se si fosse trovata in un film post-apocalittico, con le macerie per terra e i palazzi da rifare, un'intera vita da ricostruire. Le basi gettate per la costruzione sono buone, perché sono arrivati giocatori di categoria e non nomi altisonanti e di grido ma gente che conosce la B e l'ha già vinta, speriamo possano essere solide e durature.

Ah, quasi dimenticavo. E poi c'è lui, dato per partente a ogni sessione di mercato che si rispetti e che ogni anno, puntualmente, continua a indossare la maglia del Sassuolo: Domenico Berardi. Probabilmente senza l'infortunio la storia sarebbe stata diversa e anche se a gennaio il tormentone ripartirà...Mimmo è ancora qua. Eh già.

Voto al mercato tenendo conto delle conferme, delle difficoltà, della prova di forza sulle cessioni: 7,5. Ora la palla passa al campo.

Sezione: Editoriali / Data: Sab 31 agosto 2024 alle 16:09
Autore: Antonio Parrotto
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