Non era un derby sentito eppure si è sentito eccome! Anzi, pardon, non era nemmeno un derby, ma qualsiasi cosa fosse, qualsiasi cosa è stato, è stato fantastico! Un'atmosfera bellissima al Mapei Stadium. Anzi, pardon, al Città del Tricolore o chiamatelo come vi pare. Lo sciopero per fortuna non ha fatto capolino a Reggio. Un'attesa bellissima che si è tramutata poi in cori (qualcuno ha detto "via Sassuolo da Reggio Emilia" per caso?), gioia, delusione, striscioni, coreografie, momenti di tensione sugli spalti con qualche scaramuccia a distanza, momenti di tensione in campo con un testa a testa e una rissa sfiorata, 12 ammonizioni (forse un tantino esagerate, Fourneau mi è sembrato 'prevenuto' da questo punto di vista). E se non è giusto chiamare tutto questo derby allora non so davvero cosa lo sia!

Il campo ha detto che la Reggiana, come tante delle squadre che quest'anno hanno affrontato e affronteranno il Sassuolo, ha giocato la partita della vita. I neroverdi hanno ribattuto dal punto di vista dell'agonismo senza tirare indietro la gamba, la testa (nel caso del duello Laurienté-Portanova), il cuore, le palle e il carattere, tutti attributi necessari per tornare a casa sani e salvi da una corrida. Senza lasciarci le cuoia. E con i 3 punti in saccoccia, che poi come sempre è davvero l'unica cosa che conta.

No, Davide non ha battuto Golia. El toro non ha matato el torero. In campo ha vinto la squadra più forte. Contro la Reggiana probabilmente non si è visto il miglior Sassuolo della stagione ma si è vista una squadra compatta, matura e soprattutto consapevole. Il Sassuolo ha messo l'elmetto, ha affrontato le difficoltà senza avere paura, ha saputo resistere e soprattutto ha saputo colpire nei momenti giusti trovando il gol del vantaggio nel recupero del primo tempo con Thorstvedt e trovando il bis con Mulattieri forse nel miglior momento della Reggiana nella ripresa, quando con Lucchesi prima e con Pettinari poi è andata vicina al gol del pareggio.

Onore e merito alla Regia, che ha gettato il cuore oltre l'ostacolo e con una prova di carattere (definita la miglior prova della stagione dai protagonisti in granata) ha tenuto testa per larghi tratti della partita al gigante Sassuolo. Dal punto di vista del gioco un passo indietro rispetto alla bellezza vista con la Salernitana ma i neroverdi hanno qualcosa in più, non solo la qualità. Sapevano di dover soffrire e hanno sofferto. Sanno di avere un grande portiere e allora anche la difesa si sente più sicura. Sanno di avere le qualità per sbloccarla prima o poi su un piazzato, con un tiro da fuori, su una ripartenza, o con un'azione manovrata. Sanno di essere forti ma non sono presuntuosi perché giocano per dimostrarlo in campo. Ed è questo l'aspetto che, anche rispetto al passato, fa la differenza. E l'ha fatta anche nel derby vinto per 2-0 (come con il Modena). Un derby che non era sentito eppure ieri si è sentito eccome!

Sezione: Editoriali / Data: Sab 30 novembre 2024 alle 17:00
Autore: Antonio Parrotto
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