Qualcuno doveva pagare, era inevitabile, l'importante è non far passare Giovanni Rossi come l'unico artefice del disastro Sassuolo nella stagione 2023/2024. Il direttore sportivo, anzi, ormai l'ex ds ha le sue colpe, ha commesso i suoi errori nella scelta dei giocatori e a conti fatti anche degli allenatori, ma con il suo allontanamento ha fatto un po' da vittima sacrificale. Se una squadra raccoglie solo 30 punti, non vince nemmeno contro l'ultima classifica tra andata e ritorno, fallisce continuamente i match point nel corso della stagione, qualcosa di sbagliato c'è stato. Al tempo stesso, penso che questa squadra non sia così scarsa, sulla carta c'erano squadre probabilmente messe peggio e che sono riuscite a salvarsi, penso all'Empoli ad esempio, ma sul campo il Sassuolo ha 'meritato' la retrocessione.

Ora bisogna voltare pagina e il messaggio che arriva dal club in questo senso è chiaro ed evidente, quattro giorni dopo la fine del campionato si è ripartiti con la nomina del nuovo ds e si sta trattando per l'allenatore. L'ho già detto, credo sia giusto ripartire da Giovanni Carnevali. Forse però ieri in conferenza stampa si poteva essere più incalzanti con l'a.d., si potevano chiedere delle spiegazioni, ma forse i miei colleghi (non me ne vogliano) aspettavano lo stronzo (cioè il sottoscritto) che ci mettesse la faccia come al solito e facesse da 'capro espiatorio' o magari mi sbaglio e forse a loro andava bene così. Io ho scelto di non fare domande perdendo una bella occasione ma ho avuto le mie ragioni perché purtroppo, fra i miei mille difetti, non riesco a fingere. Speravo però in una conferenza stampa diversa perché una retrocessione inaspettata, anche se un incidente di percorso come tra l'altro lo avevo definito io un po' di tempo fa, avrebbe meritato qualcosa di diverso, e con il massimo rispetto, tutti abbiamo perso un'occasione.

Ora si volta pagina e si riparte da Francesco Palmieri. Scelta intrigante e, a mio modo di vedere, giusta. Ora viene il bello e il difficile per l'ex responsabile del Settore Giovanile Sassuolo, uno che non si è mai nascosto e si è sempre assunto le sue responsabilità. Come ho avuto modo di scrivere più volte, stimo la persona, una delle più genuine incontrate in questo mondo fatto di sorrisini di plastica e di strette di mano che poi stringi stringi c'è davvero poco, e il dirigente che si è meritato sul campo questa promozione, che ha regalato grandi soddisfazioni facendo crescere tanti giovani e portando anche importanti risultati, non ultimo la finale Scudetto conquistata dal Sassuolo Primavera (un grosso in bocca al lupo a mister Bigica e ai suoi ragazzi per stasera). Voleva fortemente questa occasione e l'ha avuta in quello che è il 'suo' club. "A Sassuolo mi sento a casa" ha dichiarato ieri nella conferenza stampa di presentazione. A lui le chiavi per la ristrutturazione della casa, sperando naturalmente si riesca a ottenere al primo colpo il ritorno in Serie A, sapendo che non sarà semplice perché non c'è bisogno solo di un'imbiancata o della ristrutturazione della facciata e che il campionato di B è davvero molto complicato e nasconde mille insidie. Ma a Palmieri le cose semplici non sono mai piaciute, altrimenti, uso una sua frase, avrebbe fatto lo statale. In bocca al lupo direttore!

Sezione: Editoriali / Data: Ven 31 maggio 2024 alle 11:10
Autore: Antonio Parrotto
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