Partiamo da un presupposto: come sempre contano i 3 punti quindi non va bene, va benissimo così. Poi, come sempre, non bisogna soffermarsi solo sul risultato (vale anche quando si vince) e bisogna anche provare ad andare oltre. Faccio fatica a essere entusiasta della prestazione complessiva e a reputare positivo il primo tempo del Sassuolo. Forse c'erano ancora le scorie della batosta contro la Cremonese nonostante i 7 cambi di formazione di mister Grosso rispetto alla sfida di due settimane fa, con gli esordi di Moldovan e Iannoni. Giro palla lento, squadra che ha faticato a stanare l'avversario, abbassando i ritmi, facendo di fatto il gioco della Carrarese che si era rintanata in difesa con 5 difensori e non lasciava spazi. Ma se la palla non gira velocemente è difficile trovare poi i varchi e soprattutto aprirli, poi non basta nemmeno il Telepass per alzare la sbarra.

La gara di ieri ha lasciato sentimenti contrastanti, anche tra i tifosi. Dipende anche dal presupposto e dalle aspettative che si hanno perché - per il sottoscritto - il Sassuolo, con la rosa a disposizione, deve vincere il campionato (e attenzione, ho detto vincere, che vuol dire arrivare tra le prime due). Al tempo stesso non si può pretendere che si vinca sempre 6-0 come la Primavera ieri contro l'Udinese (complimenti ai ragazzi di Bigica) ma bisogna arrivare al risultato passando anche dal gioco, dalla prestazione, dall'atteggiamento e ieri un paio di prerogative sono mancate.

È mancato l'effetto sorpresa, nonostante il Sassuolo - al primo clean sheet stagionale - abbia concesso poco e nulla ai modesti giallazzurri, con il primo tiro in porta arrivato al 37' su punizione, che l'hanno buttata sul furore (termine tanto caro al predecessore di Grosso) e su quel piano lì il Sassuolo è stato bravo ad adottare le giuste contromisure (15 contrasti vinti su 18, più del doppio rispetto ai toscani che ne hanno vinti 7 su 14, la metà). Anche la presenza in campo di Edoardo Iannoni, uno che sembra avere sette polmoni, non si risparmia e ha recuperato un sacco di palloni - compreso quello che ha portato al gol del vantaggio - ha favorito i neroverdi, da sempre poco avvezzi a sporcarsi le mani. La B non è la A, lo ripetono tutti e lo ripeto anch'io, e ben vengano i giocatori come Iannoni. Mi avevano parlato bene del ragazzo, mi avevano detto che è uno che ha un motorino importante. Non ha solo il motorino, ha anche una cilindrata importante!

Buon secondo tempo invece, specie dopo lo spavento del gol annullato a Shpendi che avrebbe potuto cambiare volto alla gara. Il gol del Sassuolo è arrivato proprio nel miglior momento della Carrarese, che con i cambi di Calabro, specie con l'ingresso di Bouah, aveva iniziato a crederci. Ci ha pensato Samuele Mulattieri, supportato da un ispirato Volpato - decisivo il suo ingresso - a spegnere i sogni e le speranze dei padroni di casa. Secondo centro in campionato per il centravanti che deve alzare l'asticella perché il peso dell'attacco è sulle sue spalle e prestazioni come quella di ieri, non solo per il gol e per l'assist ma per l'apporto generale dato alla manovra, sono sicuramente incoraggianti.

Altra tirata d'orecchie invece per Armand Laurienté. Il francese, tornato in campo dopo i malumori per la mancata cessione e dopo un mese in cui di fatto si è allenato poco con la squadra, non poteva essere nella migliore condizione psicofisica, ma è incomprensibile il mancato tiro a porta sguarnita attorno all'ora di gioco. La goccia che ha fatto traboccare il vaso perché Grosso, che poi ha giustamente consolato e abbracciato il francese al momento del cambio, ha immediatamente richiamato in panchina l'ex Lorient per far entrare Volpato. Ed è stata la mossa decisiva e che ha spezzato l'equilibrio del match. Segnali positivi dall'ex romanista, chiamato anche lui a una stagione importante dopo un primo anno di apprendistato. Segnali negativi invece da Laurienté che avrebbe potuto avere sulla coscienza altri 2 punti o addirittura 3 dopo l'errore dal dischetto di Catanzaro. Ora il francese deve essere bravo a resettare e a ripartire. Almeno fino a gennaio. Poi si vedrà.

Sezione: Editoriali / Data: Lun 16 settembre 2024 alle 13:19
Autore: Antonio Parrotto
vedi letture
Print