C'era molta curiosità per vedere all'opera il nuovo Sassuolo di Fabio Grosso in gare ufficiali. Ho avuto il privilegio di assistere a tutte le gare giocate nel precampionato dei neroverdi sin qui ma ieri contro il Cittadella in Coppa Italia si è dato ufficialmente al via ai giochi. Non si poteva più scherzare, bisognava fare sul serio, e il Sassuolo - va detto - ha sempre fatto sul serio in questo precampionato. Il lavoro di Grosso è stato improntato tanto sulla nuova idea tattica ma anche sulla psicologia perché bisogna ricostruire un ambiente sano e che abbia di nuovo entusiasmo. Il tecnico ha individuato in poco tempo quali sono i problemi del Sassuolo - di questo gli va dato atto - e ha capito subito dove intervenire. Come in tutte le cose, la strada è lunga e ci sarà bisogno di tempo, ma intanto le prime indicazioni dalla prima gara ufficiale sono state indubbiamente positive, nel solco delle gare della pre-season neroverde.

Un Sassuolo ordinato in campo, che è andato al minimo, ma ogni volta che è riuscito ad accelerare ha dimostrato di poter far male al Cittadella, una squadra scorbutica e che darà del filo da torcere a tutti. Era doveroso passare il turno per iniziare la stagione con il piede giusto ma non era scontato. Non bisogna mai dare nulla per scontato, in Serie B in particolare, ma anche nella vita, e Grosso lo ha capito e sta provando a trasmetterlo ai suoi ragazzi. Ben vengano i Boloca, gli Obiang, benissimo anche Odenthal (ne abbiamo viste di cotte e di crude in questi anni in difesa), bene anche Mulattieri che era atteso al varco con la 9 sulla schiena. Bene, specie nella ripresa, Laurienté. Indicazioni positive tante. Ovviamente non ci esaltiamo per un 2-1 ai 32esimi contro il Cittadella il 9 agosto ma il Sassuolo ha vinto 5 gare e ne ha pareggiate una in questo avvio di stagione considerando le amichevoli e se si vuole rianimare una squadra in depressione siamo sicuramente sulla strada giusta.

È pur sempre calcio d'agosto, c'è una situazione tremendamente complicata con tanti esuberi e tanti giocatori che a Sassuolo non ci vogliono stare, ma intanto bisogna lavorare con il materiale a disposizione. Non ci vuole un genio per capirlo: va estirpato il marcio dall'interno. Lo diciamo già da un paio di mesi: a Sassuolo solo gente che vuole bene al Sassuolo e che vive questo club come il più importante della sua vita! E per questo ci vorrebbe, non solo cchiu pilu pe tutti (perdonatemi signore) ma anche cchiu Filippo Romagna pe tutti (e pe tutte così le signore possono rifarsi gli occhi perché indubbiamente Filippo è anche un bel ragazzo). Le sue parole ieri andrebbero appese sui muri del Mapei Football Center e trasmesse in filodiffusione: "Io do il 100%, spero di sì ovviamente, è quello che mi auguro perché dal primo giorno ho lavorato per poter dimostrare che merito di poter rimanere qui e dare il mio contributo". Ecco, tutti dovrebbero lavorare per dimostrare di poter indossare la maglia neroverde. Basta figurine perché le figure (di m) sono dietro l'angolo. Poi qualcuno andrebbe anche - come si dice in questi casi - appeso al muro perché probabilmente si è montato la testa ma ce ne faremo una ragione. Chi non ha più voglia, beh, arrivederci...senza grazie.

P.S.
Nelle ultime ore è arrivata la conferma a un'anticipazione di SassuoloNews con Andrea Fabris che ha salutato il club neroverde dopo 11 anni e che ha scelto di affidare il suo saluto al mondo neroverde con un'intervista esclusiva ai nostri microfoni che spero possiate apprezzare. Era accaduto con mister Piovani, è successo di nuovo, spero possa accadere ancora. Indubbiamente per il sottoscritto e per SassuoloNews una grandissima soddisfazione personale e professionale. Grazie.

Sezione: Editoriali / Data: Sab 10 agosto 2024 alle 16:38
Autore: Antonio Parrotto
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