Che sarebbe stata una trasferta difficile per il Sassuolo lo si era capito a inizio settimana, cioè quando il SudTirol ha deciso di cambiare guida tecnica, esonerando Valente per puntare su Zaffaroni. Un nuovo allenatore, anche se non porta "idee strane", per dirla alla Zaffaroni porta sempre inevitabilmente una scossa e così è stato anche per i bolzanini, che sono stati messi sotto nel primo tempo da un Sassuolo che ha comandato il gioco come mai prima d'ora, ma che nonostante tutto ha anche rischiato di passare in svantaggio con il colpo di tacco di Zedadka uscito veramente di poco e ha avuto il demerito di non aver concretizzato l'imponente mole di gioco perché ha schiacciato l'avversario nella propria metà campo ed è andata vicina al gol con un lampo di Berardi e con l'occasione di Laurienté salvata sulla linea.

Non era facile perché di spazi non ce n'erano e lo ha detto anche Berardi a un collaboratore di Grosso intento a dargli indicazioni durante un piccolo break. Il classe '94 ha annuito ma ha detto chiaro e tondo che faceva fatica a trovare dei varchi. Ed era comprensibile visto il 5-4-1 in fase di copertura dei padroni di casa. Il SudTirol ha rispettato la forza del Sassuolo e nella ripresa ci ha creduto di più mettendo in difficoltà la formazione neroverde che ha rischiato di capitolare in più di un'occasione se non fosse stato per la scarsa precisione degli attaccanti avversari, per la bravura di Satalino e per la fortuna (sul palo di Merkaj). Il calcio però non è una scienza esatta e proprio nel momento peggiore il Sassuolo ha pescato ancora una volta il jolly, sfruttando ancora una volta la grande qualità dei suoi uomini offensivi, confezionando il gol del vantaggio con il suo tridente: punizione guadagnata da Flavio Russo, tocco di Berardi per il tiro velenoso di Laurienté e vantaggio arrivato con la complicità di Drago. Non un vero e proprio drago nell'occasione.

Poi tanta sofferenza e tanta praticità e anche qualche errore nelle ripartenze con il 'solito' copione, visto a più riprese...nella ripresa: Sassuolo più basso, unito e in sofferenza, pronto a far male in ripartenza e in trincea nel finale con l'ingresso di un difensore per un attaccante. È mancata la stoccata. C'è stata anche la fortuna, che non guasta mai. Non va vista come qualcosa di negativo soprattutto dopo 9 risultati utili consecutivi e con 7 vittorie nel periodo ma la sensazione a fine gara era di un pericolo scampato. Lo ribadisco: mica si possono vincere tutte 6-1 in scioltezza! "Se avessimo fatto tutte le scelte giuste sarebbe stata una partita da computer. Sono stati bravi a non concedere il fianco per delle leggerezze, qualche volta abbiamo perso qualche pallone, abbiamo creato, abbiamo avuto delle occasioni e abbiamo fatto un buon primo tempo. Sono partite che se riesci a sbloccare prima ti si incanalano come vorresti, se non lo fai diventano fastidiose e siamo stati bravi" ha detto Grosso dopo la gara. E infatti, qualche scelta più azzeccata, un po' di precisione, anche per una partita non da computer sarebbe bastata forse per chiuderla prima.

Chiudo uscendo dalla partita e dai temi neroverdi ma per un tema che mi sta a cuore e dovrebbe stare a cuore tutti esprimendo massima solidarietà al collega Gabriele Majo di StadioTardini.it che ha deciso di non firmare più articoli sulla propria testata, a seguito di una diffida arrivata dalla società Parma Calcio 1913, con annessa richiesta di un risarcimento danni dell’ordine di qualche decina di migliaia di euro. Perché chi ci vuole zitti non ci zittirà mai e perché il problema non sono le voci fuori dal coro ma il coro stesso. W la libertà di stampa!

Sezione: Editoriali / Data: Dom 10 novembre 2024 alle 14:53
Autore: Antonio Parrotto
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