Si è chiusa lunedì 30 settembre la campagna abbonamenti “Le nostre radici. La nostra forza” per le partite interne al Mapei Stadium. Si comunica che sono 2169 i tifosi neroverdi che hanno sottoscritto l’abbonamento per la stagione sportiva 2024/2025. Con questa attesa nota il Sassuolo nella giornata di ieri ha finalmente ufficializzato il numero degli abbonati. Quando si parla di tifosi e di Sassuolo c'è sempre a chi scappa da ridere. C'è sempre chi mette in mezzo i numeri. C'è sempre chi rompe le palle e non pensa mai ai cazzi suoi! Scusate il linguaggio, ma quando ci vuole ci vuole! Non sono il difensore di nessuno e chi mi conosce e chi ha imparato a conoscermi leggendomi sa benissimo che non liscio il pelo a nessuno. Però questa tiritera dei pochi tifosi del Sassuolo ha veramente stancato!

No, 2169 abbonati (sarebbe interessante conoscere quelli degli sponsor per avere un quadro ancor più dettagliato) con il Sassuolo in Serie B non sono pochi. Ovvio, se paragonati ai 6.300 circa dell'anno scorso in Serie A possono sembrare pochi perché i neroverdi hanno perso 2/3 dei propri abbonati ma bisogna tener conto della categoria naturalmente e il dato con il quale fare un confronto non è quello del 2023/2024 ma quello del 2012/2013, l'ultimo di Serie B. Era il quinto campionato consecutivo in B, si respirava un'aria particolare, ma gli abbonati furono 1528 tessere sottoscritte, ovvero con il 18% in più rispetto alla stagione precedente. Ecco, rispetto al 2012/13 il Sassuolo ha guadagnato 641 tifosi e questo non è un dato da sottovalutare.

C'è stata una crescita rispetto al passato, probabilmente dovuta agli 11 anni di Serie A ed è questo che bisogna valutare in una gara a chi ce l'ha più grosso manco fossero tutti i Rocco Siffredi delle curve italiane, in una gara in cui vengono presi in giro dei ragazzi che macinano km e lo fanno con le loro forze a seguito di una fede. Bella questa mentalità ultras! E poco importa se siano 3, 5, 10 o 100. Quei ragazzi hanno a cuore le sorti della propria città e della propria squadra e solo per questo meriterebbero molto ma molto più rispetto. Sassuolo è una cittadina di 40.000 abitanti e se paragoniamo questo numero ai 6.335 abbonati in A dell'anno scorso o ai 7.795 abbonati (record) del primo anno di A tenendo presente la realtà allora forse capiremmo che questi numeri non meritano derisione, non sono un flop e non sono bassi. Ma ovviamente c'è a chi conviene cavalcare l'onda, prendere per il culo i '4 gatti' neroverdi che invece si fanno il culo ogni weekend per seguire la propria squadra del cuore. Ed è inutile anche stare a spiegare, perdere del tempo. D'altronde "quando il saggio indica la luna, lo stolto guarda il dito".

Vorrei anch'io che il Sassuolo avesse un seguito smisurato (lo dico anche per tornaconto personale perché dirigo un sito che si occupa delle faccende del Sassuolo Calcio e probabilmente potremmo avere ancor più seguito noi). Vorrei anch'io vedere una bolgia allo stadio ogni partita, con il dodicesimo in campo che sostiene la squadra e la trascina alla vittoria. Vorrei anch'io vedere lo stadio pieno e leggere di 10mila abbonati, dire che ce l'abbiamo più grosso noi rispetto a questa o a quella tifoseria. Ma Sassuolo è una piccola realtà che è diventata grande e che proporzionalmente alla strada fatta nel calcio italiano ha generato invidia. Più il Sassuolo è andato avanti, più è cresciuto in classifica, più ha ottenuto risultati e più cresce l'invidia. Ed è direttamente proporzionale alla stupidità di chi schernisce e deride. È la legge dell'invidia italiana. Per fare un esempio stupido, andate a vedere i commenti della gente sotto i post di imprenditori che sono partiti avendo un solo store e ora ne hanno tanti in Italia e in giro per il mondo. Commenti di odio. Perché l'italiano non ti perdona il successo. Ecco svelato il motivo della derisione sui social. Ecco perché i tifosi neroverdi devono essere fieri di essere così come sono. Ecco perché i 2169 abbonati in Serie B non sono pochi. No, lo ribadisco, non sono pochi!

Sezione: Editoriali / Data: Gio 03 ottobre 2024 alle 14:36
Autore: Antonio Parrotto
vedi letture
Print