Welcome to the jungle, welcome to the Serie B! Potrebbe essere questo il titolo post Catanzaro-Sassuolo 1-1. Benvenuto Sassuolo nel girone dei dannati. La Serie B è diabolica, Grosso lo ha ripetuto in tutte le salse, e il diavolo ci ha messo lo zampino proprio nel finale. La coda del diavolo. Già perché quel rigore fallito al 93' da Armand Laurienté fa rabbia. Due punti buttati, prima occasione persa per il Sassuolo che dopo aver vinto al debutto in Coppa Italia ha fallito l'occasione dei 3 punti in quel di Catanzaro, nella bolgia del Ceravolo. È vero, i neroverdi in questi anni sono stati abituati a ben altri fortini, a ben altri palcoscenici. Hanno banchettato a San Siro, all'Olimpico, al Maradona e all'Allianz Stadium ma ora la Serie A deve essere messa da parte. Fa parte dei libri di storia ed è meglio non vivere di ricordi perché nel calcio contano zero.

Non lo dico per quel tentativo fallito ma la partita di Armand era stata inconcludente, io lo avrei tolto al 58' tenendo in campo Bajrami che sulla destra in combinazione con Toljan aveva creato i pericoli principali alla porta del Catanzaro. Lo avrei scritto anche se quel rigore fosse finito in porta, chi ormai mi legge da un po' lo sa. Capisco però la mossa di Grosso, di passare al 3-5-2 (che ha funzionato) mettendosi a specchio con Caserta, tenendo in campo il francese abile nelle ripartenze accanto a Mulattieri che ha fatto un ottimo lavoro lì davanti, non solo per il gol, ma il motorino di Armand ieri era senza benzina. Uno come lui può accendersi all'improvviso anche quando è in riserva, questo è vero, e lo dimostra poi l'azione che ha portato al rigore, con l'imbeccata di Kumi proprio per il francese che si è involato con la sua velocità verso la porta, ma la sua voglia era identica alla mia quando suona la sveglia alle 6 del mattino e devo alzarmi a lavorare.

Si è dibattuto anche sulla scelta di fargli calciare il rigore. Ci sono le gerarchie nel calcio. Lui aveva già segnato dei rigori. C'era anche Caligara in campo, l'unico che avrebbe potuto prendere il suo posto in quel momento senza nulla togliere ad esempio a Flavio Russo che in Primavera ne ha segnati tanti, ma a quel punto doveva calciare Laurienté. Purtroppo la mira è stata sbagliata e il Sassuolo torna da Catanzaro con un bel boccone amaro e anche con la consapevolezza, forse, di aver capito che per vincere anche in Serie B serve dare quel qualcosa in più che a tratti non c'è stato ma che a tratti si è visto. Il pari tutto sommato è giusto. Se Laurienté avesse segnato però il Sassuolo non avrebbe dato nulla.

Plauso ai giovani che sono entrati nel finale e che sono un segnale di speranza per la stagione. Positivi tutti gli ingressi, da Yeferson Paz, a Justin Kumi e Flavio Russo. Tutti e tre hanno messo lo zampino in un'azione pericolosa nel finale dando nuova verve alla manovra che era diventata statica. D'altronde, siamo ad agosto, la condizione fisica non può essere ottimale, un calo era preventivabile. E ben venga la brillantezza dei giovani. Quelli bravi vanno fatti giocare perché in neroverde di giovani bravi ce ne sono a bizzeffe. E Il Sassuolo Primavera è campione d'Italia, non dimentichiamolo!

Sezione: Editoriali / Data: Lun 19 agosto 2024 alle 17:01
Autore: Antonio Parrotto
vedi letture
Print