L'ha persa Grosso? Quante volte ho e abbiamo elogiato il tecnico per i cambi effettuati che più di una volta in questa stagione hanno salvato il Sassuolo? Quattordici gol dai subentrati che hanno dato la scossa e hanno regalato punti importanti, basti pensare ad esempio, giusto per citare i due esempi più recenti, ai gol di Laurienté e Volpato contro il Sudtirol, o alla vittoria in rimonta all'86' e al 90' di Moro e Lipani contro il Cosenza. Stavolta però i cambi non hanno funzionato. È chiaro che tutto dipende dal risultato e il commento arriva solo dopo la scelta perché se il Sassuolo l'avesse vinta nella mezz'ora finale grazie al passaggio al 4-2-3-1 tutti avremmo osannato Grosso come un grande mago tattico che non ne sbaglia una, che ha avuto il coraggio di attaccare lo Spezia invece di difendersi e difendere il punticino ma è arrivata una sconfitta e ora Grosso è un brocco. Ma non è proprio così...

Per lo Spezia era una finalissima, per il Sassuolo al massimo un quarto di finale perché lo Spezia aveva un solo risultato e ha fatto di tutto per raggiungerlo, ottenendolo poi con merito, mentre ai neroverdi poteva andar bene anche un pareggio perché avrebbe tenuto gli spezzini a 10 punti con una gara in meno da giocare. Loro hanno giocato a un ritmo indiavolato per tutta la gara, con colpi proibiti, eccedendo a volte e supportati da un arbitro con poca personalità e che ha perso di mano la partita (chissà se Rocchi in tribuna avrà preso nota), provando a provocare in tutti i modi i giocatori del Sassuolo anche a palla lontana, stordendo l'avversario manco fossero Rocky Balboa intento a martellare Ivan Drago in Rocky IV. Il Sassuolo - nonostante le dichiarazioni - ci ha messo un po' a capire il tipo di partita. Si è rivisto a tratti il Sassuolo fighetto dei bei tempi andati in Serie A. Una squadra che ha fatto fatica a togliersi il vestito di gala e a indossare la mimetica da guerra perché ieri al Picco è stata una guerra. Sportiva sì, ma una guerra. Loro lanciavano bombe a mano, missili, mine antiuomo, i neroverdi hanno provato a mettere i fiori nei loro cannoni! Il Sassuolo questo genere di partite le ha sempre sofferte e ancora Grosso non è riuscito a estirpare il problema dalla radice. E inoltre, quando di fronte c'è un attaccante fisico (ieri erano due) la difesa neroverde fa molta fatica.

Presi a Picconate! Potrebbe essere questo un titolo giocando con l'Alberto Picco di La Spezia. Spezia e Sassuolo hanno reso onore alla loro classifica dando vita a un bello spettacolo ma i neroverdi ancora una volta hanno fallito la prova del 9 in un big match. Sin qui un solo punto con le prime 4 della classifica con 3 sconfitte tra andata e ritorno con Pisa, Spezia e Cremonese e un solo pari, con lo Spezia all'andata. C'è qualcosa che non va da questo punto di vista, è evidente, perché estendendo il discorso alle prime 6 del girone d'andata i neroverdi avevano vinto solo col Cesena. Quando si alza il livello della competizione il Sassuolo fa fatica. Ed è un paradosso grosso (non Fabio) come un grattacielo di Manhattan perché parliamo della squadra più forte del campionato! Cosa succede nei big match?

Ieri ci si aspettava un altro tipo di approccio, un Sassuolo più famelico pronto ad azzannare la gara e che molto presto invece da cacciatore è diventato preda. Grosso, che dopo l'espulsione un po' troppo fiscale di Piccinini per aver invaso il campo dando indicazioni (allora Inzaghi all'Inter non dovrebbe mai finire una partita) però non si è arreso e dalla piccionaia, pardon, dalla tribuna stampa dove si è recato dopo l'espulsione ha dato le sue indicazioni. Sull'1-1 poteva inserire Lovato e passare alla difesa a 3, poteva inserire Iannoni per coprirsi ma ha scelto di rischiare, forte della classifica, perché i neroverdi avevano 10 punti di vantaggio e un rischio potevano anche prenderselo. Il 4-2-3-1 dell'ultima mezz'ora con Berardi, Volpato e Pierini alle spalle di Moro non ha pagato (avrei voluto chiedere spiegazioni a Grosso in conferenza proprio su questo ma il mio braccio alzato non è stato visto, forse avrei dovuto fare come Elon Musk, e la conferenza si è chiusa senza che potessi porre la mia seconda domanda al mister, ma lo dico senza polemiche, a scanso di equivoci). La squadra si è sbilanciata e ha preso gol da rimessa laterale (sigh!). Poi nel finale una reazione di pancia, di inerzia, con il solo Volpato a crederci per davvero. Ma il segnale di Grosso con quel cambio era chiaro: andiamo a prenderci la partita e chiudiamo qui i discorsi per il campionato! Un rischio 'calcolato', ripeto, perché la distanza siderale dallo Spezia te lo concedeva, uno dei tre jolly dal mazzo che ora non c'è più.

L'azzardo non ha pagato ed è arrivata la terza sconfitta in campionato. Solo la terza sconfitta su 23 partite giocate. E non bisogna farne un dramma, specie se la squadra riuscirà a reagire come sempre ha fatto, in attesa dell'altro big match con il Pisa tra poco più di un mese che dovrà essere affrontato diversamente. Ma sto correndo troppo...

Sezione: Editoriali / Data: Sab 25 gennaio 2025 alle 19:26
Autore: Antonio Parrotto
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