Fiuuuu! Alla fine è andata bene così e per come si era messa è un punto d'oro per il Sassuolo. Il vero problema però è proprio quello: "come si era messa". Senza l'espulsione di Payero probabilmente staremmo qui a commentare un altro risultato, con il Sassuolo che per un'ora ha sì provato a costruire dei pericoli ma senza grossa convinzione e qualità, andando a sbattere sul muro di una modesta Udinese, ma forse anche lunedì scorso senza l'espulsione di Ruan avremmo commentato un altro risultato. D'altronde il calcio è uno sport a basso punteggio dove i dettagli fanno sempre più la differenza. Stavolta questi dettagli hanno girato tutti dalla parte del Sassuolo: espulsione sacrosanta per Payero, due rigori netti, nettissimi, per i neroverdi, guadagnati dai due centravanti Pinamonti e Mulattieri, e trasformati da Berardi (12 su 12 per lui nell'ultimo anno, ha preso parte a 200 gol in Serie A). Il Sassuolo, in 11 vs 10, ha osato, ci ha creduto, e nell'ultima mezz'ora si è giocato solo in una metà campo, quella dei friulani. Nella ripresa i neroverdi hanno avuto non solo il predominio ma stavolta sì, anche il dominio, con un possesso palla del 77%!

Va bene così, un punto che fa morale e classifica, ma non va bene così perché se è da premiare la reazione in 11 contro 10 (non è mica scontata la rimonta) vanno anche sottolineati i soliti difetti difensivi a cui si sono aggiunti errori individuali di gente come Henrique e Boloca che solitamente riesce a mantenere la barra dritta per tutta la gara. E per non parlare poi della sterilità della manovra offensiva (con le squadre in parità numerica) con Pinamonti versione 2022/2023 e che fatica a entrare in connessione con gli esterni e la squadra, con Berardi poco ispirato e con Laurienté che ha tentato qualche (sterile) guizzo ma almeno ci ha provato. Il Sassuolo dunque ha dovuto faticare come non mai per portare a casa il 500° punto della sua storia in Serie A, un traguardo incredibile se si pensa da dove si è partiti. Quest'anno l'andazzo sembra essere questo e se ricordate già a inizio anno avevo parlato di anno zero per il Sassuolo. Ora i punti sono 16 e, come detto, la sensazione è che per arrivare alla fatidica quota 40 bisognerà sudare tantissimo.

P.S. Vorrei essere come José Mourinho

Vorrei essere come José Mourinho e infrangere le regole, facendola franca! Vorrei essere come José Mourinho e condizionare l'arbitraggio e l'andamento di una partita con delle dichiarazioni pensate ad hoc alla vigilia della stessa, facendola franca! Vorrei essere come José Mourinho per avere la sua stessa influenza, perché le parole hanno un peso ma in questo mondo malato 1 kg di oro bianco e 1 kg di marmellata non hanno lo stesso peso: pesa di più l'oro bianco. Vorrei essere come José Mourinho e accusare gli altri di scarso Fair Play, lamentandomi delle (presunte) ingiustizie arbitrali per poi comportarmi peggio, ma dando la colpa agli altri per distogliere l'attenzione dai problemi reali. Vorrei essere come José Mourinho e avere un esercito di addetti stampa pseudo-giornalisti-ultrà che il giorno dopo e il giorno dopo ancora mistificherà la realtà. Vorrei essere come José Mourinho per avere la "stabilità emozionale" giusta per ogni tipo di occasione, anche quando andrò a patteggiare le mie colpe. Vorrei essere come José Mourinho, il re dei comunicatori, ed essere bravo a manipolare i fatti e le menti con il solo uso delle parole, che siano pronunciate in italiano, in portoghese o nel mio dialetto, quello casaranese.

Sezione: Editoriali / Data: Lun 18 dicembre 2023 alle 11:25
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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