Nove anni alla guida del Settore Giovanile Sassuolo per Francesco Palmieri, promosso da poco a servizio della prima squadra. Il dirigente barese però ha chiuso in maniera perfetta il suo cerchio, salutando il Settore Giovanile con la vittoria dello Scudetto Primavera! Un altro grande trionfo per Palmieri e i ragazzi in neroverde che in questi anni si sono tolte grandissime soddisfazioni: la vittoria dello Scudetto Berretti, i tre Tornei di Viareggio in 5 anni di cui 2 consecutivi, il Premio Maestrelli e il Premio come miglior dirigente dei settori giovanili d'Italia e infine, ciliegina su una torta davvero ben imbandita, lo Scudetto! Qualcosa di impensabile per una piccola grande realtà come il Sassuolo che andrà in Europa e affronterà la Youth League, la Champions League dei giovani, e giocherà la Supercoppa contro la Fiorentina. E come diciamo spesso, Francesco Palmieri ha messo il Settore Giovanile del Sassuolo sulle mappe d'Italia lanciando più di 50 giocatori tra i professionisti e ora ha raccontato in esclusiva a SassuoloNews.net le sue emozioni, a una settimana da quel 31 maggio 2024 che è già storia.
Direttore, è passata una settimana da quel 31 maggio 2024 che resterà nella storia. Se chiude gli occhi qual è la prima immagine che le viene in mente?
"Se chiudo gli occhi vedo la felicità di tutta la gente che faceva il tifo per noi, la prima immagine è mio figlio Antonio che era al mio fianco e l'ho abbracciato con grande forza e vigore".
Come può una squadra che ha perso 5 partite su 7 contro Atalanta, Inter e Roma nella regular season battere queste tre squadre ai playoff segnando 7 gol e subendone solo 1?
"Può per tanti motivi perché siamo arrivati bene, siamo arrivati convinti, e durante la stagione siamo stati bravi. Alla fase finale siamo arrivati con una compattezza che ha fatto fare quel salto in avanti importante. Io ero felice di quello che avevano fatto i ragazzi ma ero anche consapevole che potevano raggiungere qualcosa di importante, forse per tanti insperato, ma dopo l'esperienza dell'anno scorso che mi aveva lasciato ancora un po' di magone, quando siamo arrivati ai playoff ho detto ai ragazzi: ''Questo l'avete fatto, in cuor mio era quello che dovevamo fare, ma ora dovete dimostrare quello che siete capaci di fare con tutte le qualità che avete' e penso che ci sono riusciti in una maniera bellissima".
Qual è stato il segreto della vittoria?
"Il vero segreto è stato la voglia. Si respirava un'aria bella, particolare, prima della partita negli spogliatoi, nei giorni che anticipavano la gara, c'era un'atmosfera magica e lo hanno dimostrato perché hanno fatto tre partite in una maniera meravigliosa, è stato qualcosa di veramente bellissimo".
C’è stato un momento in cui ha detto: ‘quest’anno ce la facciamo, arriviamo fino in fondo’?
"No, in cuor mio l'obiettivo era arrivare bene alla fase playoff. L'anno scorso abbiamo perso con il Lecce che ha poi vinto il titolo ma facemmo una buonissima partita e speravo che quest'anno, avendo mantenuto una grandissima parte dei giocatori dell'anno scorso, ero convinto che si potesse fare bene, meglio dell'anno scorso, ma per fare meglio dovevi fare la finale".
Quanto ha aiutato la voglia di rivalsa per quello che è successo l'anno scorso?
"Più che di rivalsa parlerei di voglia di fare, di credere in un obiettivo. Voglio fare una considerazione perché non dimentico certe cose. Sette-otto giocatori che erano in squadra avevano vinto anche il Torneo di Viareggio, qualcuno ha provato a sminuire queste vittorie perché mancavano Tizio, Caio e Sempronio, ma 7-8 giocatori hanno vinto il Viareggio, qualcuno lo ha vinto due volte, ma poi sentivo sempre dire 'ma manca questa squadra, manca quell'altra' ma i valori al Torneo di Viareggio erano alti. Abbiamo fatto una finale con il Torino, una finale con una squadra nigeriana che aveva dei calciatori forti, uno poi lo ha comprato l'Inter. Quel gruppo ha saputo vincere e ha continuato a crescere, perciò grande merito va dato a loro e diamo valore a queste cose, vuol dire che abbiamo dato continuità al cammino di questi ragazzi, abbiamo costruito qualcosa, e sono molto soddisfatto anche di questo. Poi abbiamo la fortuna di avere un allenatore come Bigica che ha fatto benissimo con Francioso e il suo staff, ma io forse sarò di parte però credo sia uno dei migliori se non il migliore della categoria e abbiamo fatto qualcosa di magnifico che resterà nella storia".
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Agli occhi distratti di qualcuno può sembrare una vittoria ‘estemporanea’, cioè il Sassuolo ha vinto per la prima volta il titolo, invece questa vittoria è frutto di una semina cominciata dal suo arrivo 9 anni fa e non può assolutamente essere considerata frutto del caso…
"Assolutamente, non è frutto del caso ma è frutto di attenzione, programmazione. Se negli ultimi anni abbiamo vinto 3 Viareggio, abbiamo vinto lo Scudetto Primavera facendo la semifinale l'anno prima, vuol dire che qualcosa di buono è stata fatta. L'anno scorso siamo arrivati in semifinale, siamo stati l'unica squadra a essere presente nella final four in questi ultimi due anni, sono considerazioni che devono far riflettere per il cammino che abbiamo fatto e considerando anche i pochi inserimenti fatti quest'anno in Primavera. Se guardiamo la formazione titolare di quest'anno c'erano Falasca, Lopes e Knezovic: questo vuol dire programmazione, dare continuità al lavoro. Corradini, Theiner, Russo sono da anni con noi. Alcuni avevano fatto già un percorso di un certo tipo, vuol dire che in questi anni abbiamo seminato tanto per poter mostrare di avere una filiera, una logica, e sono molto orgoglioso di questo. Le vittorie purtroppo e per fortuna ti danno grande visibilità. C'è il discorso della crescita dei ragazzi che mi preme in maniera incredibile perché credo che tanti ragazzi di questo gruppo siano pronti ad affrontare le avventure con i grandi, come è stato negli anni passati, e ci daranno grandi soddisfazioni, ne sono convinto. In un momento difficile per la prima squadra questa vittoria ha dato un po' di forza, di vigore, alla società, alla famiglia Squinzi, al presidente Rossi e al nostro amministratore Giovanni Carnevali che erano presenti. Li ho visti felici, abbiamo passato dei momenti bellissimi, meritati. La cosa bella è che ho ricevuto un sacco di complimenti, anche dagli avversari, e li ringrazio perché non c'è stato uno che si sia lamentato di qualcosa, ho visto una cosa bellissima, sia con l'Atalanta, l'Inter e la Roma, tutti si sono complimentati con noi, ho ricevuto grandissimi complimenti 've la siete meritata' perché questa squadra ha dimostrato di avere dei valori, ha saputo soffrire quando c'era da soffrire e quando c'era da andare a fare male ha fatto male, perciò grande merito a chi abbiamo battuto che ha avuto un comportamento bellissimo perché quando finisce la partita e gli avversari si complimentano con te vuol dire che hai fatto qualcosa di bello, di importante, che hai dato un segnale forte, per me è stato qualcosa che non potrò scordare mai. Poi è stato molto bello vedere una partecipazione così importante allo stadio per la finale, è stato molto bello. Abbiamo anche avuto il capocannoniere della Primavera 1, cioè Flavio Russo, e la cosa più bella è che abbiamo avuto un gruppo meraviglioso e abbiamo creato un'anima, un'empatia stupenda, anche durante la cena fatta per il settore giovanile c'era un'atmosfera davvero bellissima: si è creato anche tra i ragazzi un rapporto vero, bello e duraturo".
Quando 4 anni fa ha deciso di puntare su Emiliano Bigica, che è fresco di rinnovo biennale, immaginava una cavalcata simile con due qualificazioni ai playoff consecutive e poi ‘addirittura’ la vittoria del titolo e poi la qualificazione alla Supercoppa e alla Youth League? Quanto merito c'è del mister?
"Ci abbiamo messo tre minuti a firmare il rinnovo. Quando è arrivato immaginavo mi potesse dare una grande mano. Io dovevo mettergli a disposizione un gruppo di giocatori e sapevo che sul campo poteva fare un lavoro incredibile e l'ha fatto. Sono convinto che sia un ragazzo molto in gamba e sia un grande allenatore, penso anche che abbia trovato l'ambiente giusto perché chi lavora a Sassuolo è fortunato: c'è grande empatia, c'è grande rispetto dei ruoli e grande confronto, c'è grande voglia e grande passione. Ringrazio lui per le belle parole che ha detto ma il resto lo ha fatto lui perché penso abbia fatto un lavoro eccezionale, tant'è vero che mi veniva da ridere quando ha detto che dovevamo incontrarci dopo la finale, sapeva da più di un mese che sarebbe rimasto. Youth League? Grande soddisfazione, io e Bigica ci siamo messi a ridere qualche volta quando ne abbiamo parlato ma la realtà è che abbiamo fatto qualcosa di straordinario".
Lei invece se si guarda indietro vede più una lacrima di nostalgia o un sorriso d'orgoglio per quanto fatto?
"Un mix di cose come è giusto che sia. Io sono arrivato qua e in 9 anni penso di essermi impegnato in una maniera incredibile, di aver dato una mano a questa società - con tutti i miei collaboratori che sono stati grandissimi dal primo all'ultimo - per creare qualcosa di importante, perché quando sono arrivato 9 anni fa c'era molto da fare. Tutti hanno dato una grande mano per sviluppare qualcosa di importante e che spero possa migliorare sempre di più: avere un settore giovanile dove i nostri ragazzi crescono e si affacciano sulla prima squadra, altri sono in giro e fanno vedere che lavoro facciamo. Su questo aspetto sono veramente e orgoglioso di quanto fatto, ma non da me perché io da solo potrei fare ben poco, ma si tratta di un lavoro di squadra. Qui c'è gente che lavora dalla mattina alla sera e tutti sono da ringraziare, come ha detto anche Bigica: dalle signore della lavanderia, ai magazzinieri, tutti hanno dato un contributo per la crescita del Settore Giovanile ed è giusto che la soddisfazione sia stata condivisa in quella serata fantastica che non dimenticheremo mai e anche in quella cena di qualche giorno fa. Io credo sia giusto ringraziare tutti i miei collaboratori perché ho avuto la fortuna di avere questa società che mi ha fatto lavorare con grandissima disponibilità, perché mi è stata data una cosa da poter costruire e penso di aver costruito qualcosa di bello insieme ai miei collaboratori che ci terremo sempre dentro".
Il momento più bello e il momento più brutto di questi suoi nove anni alla guida del Settore Giovanile neroverde?
"Il più bello chiaramente la vittoria dello Scudetto perché ero veramente felice per quello che eravamo riusciti a portare a termine ma penso che i momenti belli sono stati tanti, come l'esordio in prima squadra di uno dei nostri, o chi ha fatto un certo tipo di percorso per me è motivo di grandissima soddisfazione che non è solo vincere lo Scudetto, il Viareggio, per me l'esordio in prima squadra di uno dei nostri ragazzi è motivo di grandissima soddisfazione da condividere con tutti i collaboratori. I momenti più brutti io cerco sempre di dimenticarli per poi ripartire con forza. È normale che ci siano stati dei momenti poco felici in 9 anni ma cercheremo di superarli sempre".
La vittoria dello Scudetto è stata un po’ la chiusura perfetta del suo cerchio, visto che dopo 9 anni lascia il ruolo di responsabile del settore giovanile per occuparsi della prima squadra?
"Io in questi quasi 20 anni da direttore del Settore Giovanile penso di essermi tolto delle grandissime soddisfazioni. In tanti mi hanno scritto questo, è stata la chiusura del cerchio o la ciliegina sulla torta, chiamiamola in mille modi ma cambia poco. Non bisogna però mai dimenticare le proprie origini e non le dimenticherò mai. Io ho cominciato a Bari con la prima squadra per 4 anni ma poi per quasi 20 anni ho fatto il Settore Giovanile con la parte agonistica. Io avrò per forza un occhio di riguardo per il Settore Giovanile e per tutti i giovani perché qui sono nato, mi sono tolto grande soddisfazioni, e ci vuole sempre grande condivisione con la prima squadra, come sempre è stato qua. Meglio di così non si poteva chiudere un percorso per iniziarne un altro".
Infatti Direttore, il meglio deve ancora venire?
"Adesso mi metto a lavorare per fare dell'altro, spero di riuscire a farlo bene come penso di aver fatto bene il mio lavoro nel ruolo che mi sono tenuto stretto fino a poco tempo fa".
Si ringraziano l'ufficio stampa del Sassuolo e Francesco Palmieri per la cortesia e la disponibilità dimostrate in occasione di questa intervista.
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