Nemmeno il passaggio alla difesa a 3 è servito a dare la scossa al Sassuolo! Nemmeno il passaggio alla difesa a 3 è servito a dare solidità, anzi, nella ripresa la squadra si è "sciolta come neve al sole" (Ranieri dixit dopo la sconfitta del suo Cagliari contro il Milan e un po' è sembrato di vedere la copia della partita degli isolani a San Siro) e ormai anche questa è diventata una costante di questa annata. Devo essere sincero: domani in conferenza stampa, alla vigilia di Sassuolo-Fiorentina, avrei chiesto a Dionisi qualcosa su un possibile cambio modulo e sul possibile passaggio alla difesa a 3 come opzione. Credo che questa, in questo momento, possa servire a dare compattezza e solidità e magari più equilibrio a una squadra che con il 4-2-3-1 a trazione anteriore proprio fa fatica a trovarne.

Premessa d'obbligo: nessuno, io per primo, vuole permettersi di dare consigli o di prendere il posto dell'allenatore, ma al tempo stesso da appassionato e, in questo caso, anche da addetto ai lavori, ho le mie idee. Certo, il 3-5-1-1 visto ieri era super offensivo, con Lipani uomo solo in mediana e Castillejo (un esterno) e Bajrami (un trequartista) a fare da 'dighe' a centrocampo e i meccanismi vanno oliati perché le scalate non sono state perfette (ci vorrebbe tempo e ci vuole pratica). Dionisi ha rischiato ma non è stato ripagato però pensando al ritorno dei big e a una squadra più equilibrata ecco che il 3-4-3 potrebbe diventare un'opzione: Berardi e Laurienté a supporto di Pinamonti avrebbero meno compiti difensivi e ci sarebbe un elemento in più a proteggere la difesa con Vina, ad esempio, che al rientro potrebbe anche giocare da braccetto mancino (in nazionale ha fatto anche il difensore centrale in una difesa a 4) e con Missori e Pedersen che sono due terzini di spinta che potrebbero beneficiarne.

Dionisi in Coppa con l'Atalanta ha dovuto fare di necessità virtù perché fra 3 giorni c'è la sfida più importante. Certo, inutile stare a dire che alla Coppa ci si tiene se poi si mandano in campo le seconde e forse anche le terze linee, ma questo è un altro discorso. La gara con la Dea è capitata nel momento sbagliato perché il Sassuolo ha bisogno, ora più che mai, di fare punti in campionato. Questa deve essere la priorità. Serve una scossa per risollevarsi in classifica e per risollevare il morale che rischia di sprofondare sotto i tacchetti e inevitabilmente può influire sulle prestazioni.

Se a San Siro contro il Milan almeno la squadra neroverde non è crollata ma, anzi, è pure riuscita a creare qualche piccolo pericolo nella seconda parte di gara (i rossoneri dopo il gol si sono 'terribilmente' abbassati, era una gara a chi stava peggio), con l'Atalanta si è vista una squadra 'consegnarsi' all'avversario e sciogliersi alle prime difficoltà. Ecco, questo è un segnale preoccupante, il più preoccupante dopo la gara del Gewiss Stadium, al netto dei 9 cambi di formazione operati dall'allenatore. I segnali positivi sono arrivati da pochissimi elementi (Volpato almeno ci ha provato, Boloca è rientrato bene, Missori e Ceide rivedibili in fase difensiva, meglio in fase di spinta) e forse anche questo aspetto testimonia che qualcosa in estate, nelle scelte, è stata sbagliata. Il tempo per porre rimedio però, per fortuna, c'è ancora.

Sezione: Editoriali / Data: Gio 04 gennaio 2024 alle 21:40
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
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