Marsiglia è in subbuglio. La squadra francese, guidata dall'allenatore italiano ed ex Sassuolo Roberto De Zerbi, ha subito una sconfitta pesante per 3-0 contro l'Auxerre di un altro ex neroverde, Hamed Junior Traoré, nell'ultimo turno di Ligue 1. Un risultato che ha scosso profondamente l'ambiente della squadra marsigliese e ha sollevato un polverone di polemiche, in particolare riguardo alle decisioni arbitrali che hanno influenzato il corso dell'incontro.

L'ex tecnico del Sassuolo si è mostrato visibilmente sconvolto dalle scelte dell'arbitro Jérémy Stinat. Due episodi, in particolare, hanno acceso la scintilla della sua furia. Il primo è stata la mancata concessione di un calcio di rigore su Quentin Merlin, un'azione che, a detta di molti, sembrava chiara e indiscutibile. Il secondo è stata l'espulsione di Derek Cornelius, apparsa eccessivamente severa, dato che è stata comminata per doppia ammonizione senza apparente giustificazione.

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Le parole di De Zerbi sono state eloquenti e pesanti: “Dopo l’OM non allenerò più in Francia” ha dichiarato, lasciando intendere che l'esperienza nel campionato francese potrebbe avere le ore contate a causa della pressione e delle ingiustizie percepite. Questo non è stato solo un sfogo personale, ma un grido d'allerta per l'intera comunità calcistica francese.

E non è finita qui. Il presidente del club, Pablo Longoria, altro ex del Sasol, ha rincarato la dose, definendo la situazione come “corruzione” e descrivendo la Ligue 1 come un “campionato di merda”. Questi commenti accesi sono sintomatici di una frustrazione crescente che sembra attraversare il club e i suoi dirigenti. Longoria ha persino ipotizzato la possibilità di aderire a una ipotetica Superlega, un'iniziativa che ha già generato controversie in passato, per giungere a un campionato considerato più giusto e competitivo.

Nella conferenza stampa successiva al match, De Zerbi ha espresso preoccupazione per l'immagine del calcio francese, auspicando che "il cartellino rosso di Cornelius non sia visto fuori dalla Francia", in quanto rappresenta una brutta figura per il torneo. Il tecnico ha concluso affermando la sua convinzione che l'arbitro non operasse per malafede ma piuttosto fosse “condizionato” dalle polemiche passate, insinuando che il clima attorno al calcio francese potesse aver influenzato le sue decisioni.

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Sezione: Non solo Sasol / Data: Lun 24 febbraio 2025 alle 20:30
Autore: Manuel Rizzo
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