Domenico Berardi alla fine è rimasto a Sassuolo. Ancora un'altra volta. Mimmo in questo momento è un osservatore silenzioso ma attento dei sue compagni di squadra. Scruta il campo dalla tribuna, commenta con chi gli sta accanto e vive l’emozione del gioco da un angolo lontano, in attesa poi di poter tornare in campo. Al Mapei Stadium, le cose non sono proprio quelle di un tempo: la retrocessione ha lasciato il segno, e la presenza dei tifosi è notevolmente diminuita. Eppure, Berardi è ancora lì, parte integrante del mondo neroverde, ma con un destino temporaneamente sospeso.

Nonostante l’infortunio subito sei mesi fa al Bentegodi, Dome continua ad allenarsi intensamente secondo un programma personalizzato. Ogni giorno che passa è un passo in avanti verso il suo rientro. Chi conosce bene la sua storia e le sue potenzialità non può fare a meno di immaginare un percorso diverso: se non ci fosse stato quell’infortunio, Berardi avrebbe probabilmente preso parte all’Europeo, oggi potrebbe trovarsi tra le fila della Nazionale di Spalletti e, chissà, il Sassuolo avrebbe potuto evitare la retrocessione, visto il ruolo cruciale che ha sempre avuto in campo.

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Si parla spesso di “sliding doors”, quelle porte che, a seconda delle scelte fatte, possono cambiarci la vita. E in effetti, il percorso di Berardi si interseca con molte di queste porte: troppe circostanze e condizioni hanno influito sul suo cammino. Adesso però la realtà è che il numero 10 indossa ancora la maglia del Sassuolo, e il mercato è chiuso. È difficile prevedere cosa accadrà a gennaio, ma è sempre più evidente e scontato che, al momento del suo rientro, Berardi sarà ancora un giocatore neroverde.

Quando potremo rivederlo in campo? Il Resto del Carlino parla di ottobre come un mese chiave per il rientro dall'infortunio, ma c'è chi scommette che già a fine settembre potrebbe tornare ad allenarsi con il gruppo. È importante, però, mantenere le aspettative in equilibrio: la rottura del tendine d’Achille della gamba destra ha richiesto un’operazione complessa e una lunga riabilitazione, e il suo ritorno dovrà essere gestito con cautela. I primi match post-infortunio potrebbero presentare delle sfide, specialmente in relazione ai contrasti, ai carichi di lavoro e alle sollecitazioni. Il tono muscolare, d’altronde, si costruisce solo sul campo, attraverso le partite.

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Sezione: News / Data: Sab 07 settembre 2024 alle 15:52
Autore: Sarah G. Comotto
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