"Locatelli fa le cose per bene" era il claim di una famosa pubblicità. Ecco, potremmo trasformare questo claim, riferendoci al Sassuolo in generale e in particolare al lavoro svolto dal responsabile del vivaio neroverde Francesco Palmieri. E i meriti del direttore sono sotto gli occhi di tutti. La prima squadra adesso ne sta beneficiando, basti pensare a Martin Erlic, allo stesso D'Andrea, a Raspadori in prima squadra fino a poco tempo fa e ceduto a peso d'oro al Napoli, senza dimenticare i tanti ragazzi che calcano campi importanti tra Serie A, B e C, sia in Italia che all'estero (dai vari Paz e Flamingo passando per Turati, Mercati, RavanelliGhion, Pierini, ecc, la lista è infinita). Lo diciamo spesso, semplicemente perché raccontiamo la verità. E la verità, come sempre, ce l'ha raccontata anche il direttore Palmieri, intervistato in esclusiva da SassuoloNews.net. Con lui abbiamo parlato di tante cose. Luca D'Andrea titolare in prima squadra ad esempio è solo la punta dell'iceberg di un lavoro di squadra importante. Ma per fare un gran lavoro di squadra c'è bisogno anche di un grande condottiero, inutile girarci attorno. Sono state diverse le operazioni concluse, a livello giovanile. tra entrate e uscite. Ma quali sono state le trattative più difficili? Ce ne parla Palmieri: "Il mercato del settore giovanile è sempre difficile, sia in entrata che in uscita. La realtà è difficile, il calcio regala poco. Sono tutte trattative difficili ma ci devi convivere, anche in entrata, devi arrivarci al momento giusto intrecciando tante cose, sia per portare qualcuno da noi che per metterli a posto. Chiaramente è più difficile spendere poco che fare degli investimenti di un certo tipo e in questo calcio sembra che più spendi e più sei bravo. Io sono contrario a quest'ultima teoria".

SCELTI DA SASSUOLONEWS:

SN - Agustin Alvarez, l'agente: "Orgoglioso! Se Dionisi gli dà fiducia non ha limiti"

Luca D’Andrea promosso a pieni voti. Il Sassuolo ringrazia, di nuovo, Palmieri

Di Francesco: "Ho portato il Sassuolo in Europa. Berardi ha le palle"

Primavera imbattuta nelle prime 5 giornate, tanta qualità nella squadra: che inizio è?
"È un ottimo inizio, sia i ragazzi della Primavera che le altre squadre, come l'Under 18, hanno tanta qualità. I playoff? Noi dobbiamo mantenere la categoria, il campionato Primavera 1 non è facile, basti vedere cosa è successo gli altri anni. Dobbiamo capire che l'importante è tenere la categoria, poi se si fa qualcosa di più ben venga. I ragazzi che fanno la Primavera con noi hanno fatto un percorso importante da noi, è un lavoro che viene da lontano. C'è una buonissima qualità, tanti di questi faranno i calciatori".

Nove ragazzi convocati in Nazionale: un segnale importante del lavoro fatto in questi anni.
"È una grande soddisfazione perché avvalora la tesi che stiamo facendo un buon lavoro. Io sono da 8 anni qua e penso che stiamo facendo un buonissimo lavoro sotto l'aspetto qualitativo".

D'Andrea titolare in prima squadra, una grande soddisfazione anche per lei e per l'intero settore giovanile. Dionisi lo ha mai fatto capire?
"Non è stata una soddisfazione per Palmieri ma per tutto il Sassuolo Calcio. Ma come lui tutti quelli che sono in giro. Poi, come per gli allenatori, per i giocatori e per i dirigenti, nella vita ci vuole...fortuna! Dionisi facendo giocare D'Andrea dal 1' minuto ha fatto un bello spot anche per i giovani italiani: un 2004 titolare a Torino, in una gara così difficile, è stato un messaggio importante. Dionisi ha sempre fatto capire che lo ha sempre tenuto in grande considerazione, tant'è vero che doveva andare in Nazionale ma si è scelto di non farlo andare perché poteva servire alla prima squadra, ma Alessio lo teneva in considerazione già da un po'. D'Andrea poi è un ragazzo meraviglioso, non ci ha dato un problema, né in campo né fuori. Io speravo di vederlo esordire vedendolo durante le partitelle settimanali".

È stato uno dei colpi a sorpresa dello scorso gennaio: come lo ha portato in neroverde?
"Lui era alla SPAL e aveva avuto qualche problema, così noi, d'accordo con la società, ci siamo inseriti. Ho insistito tantissimo per portarlo al Sassuolo. Ho fatto di tutto e alla fine ci siamo riusciti. È un lavoro di squadra. Io credo in lui come ho creduto in tanti altri ragazzi. Qui lavoriamo per dare un contributo importante al Sassuolo Calcio".

Restando in tema mercato. Anche lei Direttore ha avuto una grande opportunità...
"Ho avuto una grande possibilità ma ho tenuto fede a quello che era il mio rapporto con Giovanni Carnevali. Era una grande possibilità ma ho continuato su questa strada. Collaboro sempre con la prima squadra, c'è un confronto quotidiano con i grandi, qui c'è un lavoro di team. Se lavorassi con i grandi farei meno fatica, solo chi ha fatto settore giovanile veramente capisce cosa voglio dire. Qui a Sassuolo ci stiamo togliendo, ogni anno, grandi soddisfazioni".

Cosa pensa delle seconde squadre? Il Sassuolo ci sta pensando?
"Arrivati a questo punto potrebbe iniziare a servire. Abbiamo tanti ragazzi in giro, arrivano delle limitazioni sui prestiti. Se ci stiamo pensando? Penso che arrivati a questo punto avere una seconda squadra, parlo del sistema in generale e non nello specifico del Sassuolo, possa essere utile, creando un passaggio intermedio che possa aiutare i giovani a fare lo scalino Primavera-prima squadra. L'impostazione dovrebbe essere che almeno un giovane all'anno vada a giocare in prima squadra. Le difficoltà sono tante. I settori giovanili dovrebbero essere la risorsa del calcio, qui a Sassuolo ci danno la possibilità di lavorare in un certo modo. I giovani ci sono, vanno fatti giocare, bisogna aiutarli, vanno fatti crescere. All'estero a 18 anni giocano in prima squadra, gli allenatori a 30 anni allenano. Quando poi l'Italia non va al Mondiale la colpa è dei settori giovanili, quando vince l'Europeo invece tutto va bene".

Raspadori al Napoli è una soddisfazione o dispiace perdere un talento così, prodotto del settore giovanile?
"Un altro prodotto del settore giovanile. Ha fatto un percorso importante, giocava nei giovanissimi quando sono arrivato. Poi ha fatto due anni di Allievi fino ad arrivare in Primavera, al primo anno già faceva il capitano della Primavera. È una grande soddisfazione: se ha avuto una possibilità così importante perché non deve sfruttarla? È un ragazzo di 20 anni con la testa sulle spalle. A malincuore, ma era un'operazione da fare".

Sezione: Esclusive / Data: Mar 20 settembre 2022 alle 20:34
Autore: Antonio Parrotto / Twitter: @AntonioParr8
vedi letture
Print